VISIONI D'IMPRESA

30 settembre 2012

Metalprogetti leader nel mondo

di Claudio Sampaolo

 Augusto Santicchi (nella foto sopra) lo sapeva, se lo sentiva fin da piccolo: “Siccome ero e sono timido ho sempre pensato di produrre cose che si sarebbero vendute da sole. Penso di esserci riuscito, no?”. C’è riuscito, decisamente, se è vero come è vero che la sua azienda, la Metalprogetti di Perugia, letteralmente inventata dal nulla nel dicembre 1980, oggi è diventata uno dei leader mondiale nella produzione di sistemi robotizzati per la gestione di abiti da lavoro, binari e stampelle che girano come trenini silenziosi, sportelli tipo-bancomat che inghiottono vestiti sporchi e li restituiscono puliti. Uno ogni sette secondi. Basta pensare allo spot televisivo della Wind per capirci: i macchinari sui quali gli abiti girano vorticosamente dietro Aldo, Giovanni e Giacomo sono della Metalprogetti. E sugli 8 milioni di euro di fatturato del 2011 quasi il 90% è dovuto alle esportazioni. Nelle grandi catene di alberghi Hilton, con in testa il prestigioso Waldorf Astoria di Manhattan (1500 dipendenti), o in quelle Marriot girano i sistemi della Metalprogetti che consentono al personale veloci ed efficienti cambi di divise di lavoro. E si parla di migliaia di persone, solo nel Marriot di Doha (Qatar) sono 1500, così come negli Hotel Cheyenne e Santa Fè di Eurodisney, in cliniche e ospedali (il più grande servito è il Haukeland Sykehus Hospital, in Norvegia 5500 dipendenti), lavanderie, miniere, navi da crociera e navi container costruite dalla danese Maersk (fino a 3000 unità di personale a bordo), case automobilistiche come Peugeot-Citroen (4000 dipendenti in due sedi), maison come L’Oreal. Dall’Europa agli Stati Uniti, dal Giappone al Qatar, fino agli Emirati Arabi, ormai il marchio con i “quattro dadi”, in grado di produrre circa 700 impianti all’anno, proprietario di 42 brevetti esclusivi ha fatto il vuoto dietro di sé, superando i colossi White Conveyors (Usa) e Norbaü (Germania) che comandavano il mercato all’apparire dell’azienda perugina. Come è nato questo miracolo italiano, signor Augusto? “Ho sempre avuto la passione di creare, manualità e fantasia. Fin da quando entrai alla Perugina come manutentore degli apparati meccanici. Pian piano però riuscii ad emergere, ideando e brevettando vari meccanismi, primo fra tutti quello che consentiva di scartare i cioccolatini che tornavano indietro invenduti, separando il cioccolato dalla stagnola. Fino ad allora c’erano 25 persone addette a questo servizio. A metà anni ’80 abbiamo cominciato ad uscire dall’Italia, partecipando alla Fiera di Milano riservata alle industrie di abbigliamento, dove portammo il primo sistema robotizzato per la gestione delle divise di lavoro. Fu un bel successo e decidemmo di andare prima a Parigi e poi a Colonia, in Germania, e all’improvviso ci si aprì davanti il mercato, europeo e statunitense. Eravamo tutti determinati, partivamo la sera dall’azienda, con un furgone Wolksvagen, io, mia moglie Anna Maria ed i miei figli, che ora sono tutti qui in fabbrica a rimboccarsi le maniche ed a progettare il loro futuro”. Le facce nuove della Metalprogetti, la seconda generazione, come la chiama il signor Augusto, è tutta accanto a lui attorno al tavolo della sala riunioni: i figli Elena (controllo qualità), Enrico Maria (direttore tecnico), Emanuela (direttore finanziario), il genero Massimiliano Calisti (marito di Elena, direttore commerciale), la nuora Monica Buco (moglie di Enrico, direttore informazione e tecnologia). Riassume Elena: “Ha ragione mio padre, nuovi mercati si aprono sempre perché ci vengono a cercare, sanno che abbiamo un sistema modulare e flessibile e ci fanno richieste specifiche. Adattiamo, in sostanza, la nostra produzione alle richieste del mercato. Ora, per esempio, stiamo lavorando su un progetto innovativo che ci è stato chiesto da tre grandi catene della grande distribuzione alimentare francese ed europea: si tratta di mettere a punto un meccanismo che consenta loro di gestire e raccogliere le ordinazioni online dei clienti, dei distributori che dividano la spesa di ognuno e la preparino per quando verranno a ritirarla di persona. È l’ennesima, grande scommessa della Metalprogetti”.