VISIONI D'IMPRESA
L'Umbria a Expo 2015: Caprai
di Lorenzo Grighi
Se il vino umbro è ormai conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, non si può negare che in buona parte il merito è anche di Marco Caprai, dal 1988 alla guida del gruppo che porta il nome di suo padre, Arnaldo.
Partita nel 1971 con l’acquisto di 45 ettari di terreno, l’azienda è stata da subito presente nei mercati internazionali. Già alla fine degli anni ’70 la famiglia Caprai ha infatti cominciato ad esportare le proprie bottiglie, partendo prima con i mercati europei fino ad arrivare ad oggi, in cui è presente in cinque continenti.
La fortuna di Caprai è senza dubbio legata ad un vino in particolare, il Sagrantino di Montefalco. Gran parte dei 136 ettari di vigneto attuali sono coltivati con questa varietà, dalla quale si ottiene il Sagrantino in purezza e il Rosso di Montefalco, blend di Sangiovese, Sagrantino e altre uve della zona.
Qualità che ha avuto diversi riconoscimenti: il premio “Tre Bicchieri” conferito al Sagrantino 25 anni dalla Guida ai Vini d'Italia edita da Gambero Rosso e Slow Food, le super tre stelle della Guida Veronelli e l'Oscar del Vino come Miglior Produttore conferito dall'Associazione Italiana Sommeliers.
Una delle caratteristiche della Arnaldo Caprai è quella di cercare di coniugare il rispetto per la tradizione con la ricerca e l’innovazione, grazie anche alla collaborazione con l’Università di Perugia. Negli anni si è cercato prima di esplorare le diverse varietà, per capire quali fossero quelle più adatte al territorio, poi di verificare la sostenibilità dell’azienda, sia dal punto di vista ambientale che sociale (soprattutto in termini di occupazione).
Ma tutto questo non può bastare, secondo Marco Caprai, se si vuole competere nel mondo globalizzato di oggi. Per farlo è necessario che le piccole e medie imprese del territorio si aggreghino, si uniscano per far fronte alle nuove sfide che pongono i mercati.
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