VISIONI D'IMPRESA
19 dicembre 2014
Confimi e il digitale: intervista ad Andrea Mela
di Chiara Ceccarelli
La contaminazione tra vecchi e nuovi media è ormai realtà. Oggi, in una buona strategia di comunicazione l’online non può mancare. Ma per ottenere risultati occorre conoscere le regole del cyberspazio. Come suggerisce Andrea Mela, socio fondatore di That’s Com, presidente di Confimi Giovani dell’Umbria nonché membro del Comitato giovani imprenditori della Camera di Commercio di Perugia, tra i primi organismi nati in Italia, impegnato nella promozione dell’innovazione e internazionalizzazione d’impresa e nella formazione delle giovani risorse aziendali.
Presidente Mela, quali azioni ha messo in campo Confimi per favorire la digitalizzazione delle imprese aderenti?
“La confederazione è sempre stata sensibile a questo tema, oggetto di discussione, anche a livello nazionale, di uno specifico tavolo di lavoro. Come associazione umbra abbiamo reso note, con un intervento del presidente Orsini al Tavolo dell’Alleanza lo scorso settembre, le nostre osservazioni al quadro strategico regionale 2014-2020 evidenziando come le tecnologie digitali possano dare reale impulso alla capacità produttiva delle piccole imprese. Operativamente abbiamo avviato collaborazioni con il Centro Estero e con l’Università Luiss che hanno portato di recente alla pubblicazione di uno studio sul rapporto tra Pmi umbre e web a cui stiamo facendo seguire una consulenza attiva alle imprese che volessero investire in e-commerce e social media marketing. Da diversi anni, inoltre, cerchiamo di promuovere gli investimenti tecnologi realizzando incontri formativi ed informativi su bandi o incentivi utili ad agevolare tutte quelle spese necessarie a rendere più competitive le nostre Pmi per sostenere al meglio le sfide dei mercati globali in continua e rapida evoluzione”.
Perché le imprese dovrebbero adottare una strategia di comunicazione multicanale?
“Perché sono le persone, giovani e meno giovani, ad essere diventate multicanale. Anni fa la comunicazione aziendale si risolveva in radio, tv e stampa. Oggi abbiamo internet, tablet, smartphone, applicazioni, mail, magazine online, blog, forum, web tv, youtube, facebook. Siamo perennemente connessi a un dispositivo che ci permette di consultare, creare e gestire contenuti. Oggi le persone sono parte attiva, hanno voce e diritto di replica. Il web ha cambiato stili di vita e modalità di consumo. Le persone frequentano molti luoghi virtuali nel corso della stessa giornata. Possono per esempio leggere la recensione di un prodotto su un blog e poi acquistarlo in un e-commerce. Possono vedere il video di una località turistica e poi prenotare e pagare online. Possono scoprire nuovi ristoranti e ottenere uno sconto. Tra azienda e cliente ci sono molti più punti e luoghi di contatto rispetto al passato. Le aziende dovrebbero riuscire a scegliere, in base alle risorse di cui dispongono, agli obiettivi che si prefiggono e ai modelli di comportamento dei loro clienti, quali sono i canali di comunicazione più adatti per attivare e mantenere con loro una relazione coinvolgente”.
Come si gestisce una campagna di pubblicità online?
“Sconsiglio il fai da te e l’estemporaneità degli interventi, peggio se slegati tra loro. La parola gestione presuppone che ci sia stata a monte una progettazione adeguata. Occorre prevedere un piano di azione preciso, definire budget e tempi. Nella fase di gestione è importante coordinare tra loro le varie azioni e monitorare i risultati, pronti ad intervenire in caso di necessità. Per fare tutto questo ci sono molti strumenti. Uno degli aspetti positivi delle campagne online è la tracciabilità del dato, dal numero e tipologia delle visite alla permanenza sulla pagina d’interesse. Dati certi che permettono di fare valutazioni in tempo reale e prendere le decisioni più opportune per mantenere o cambiare rotta”.
L’avvento del digitale riscrive la struttura organizzativa del lavoro. Quale vantaggio ha portato in That’s Com?
“Il digitale ha reso la nostra struttura aziendale più snella ed efficiente. Ha riscritto tempi e modi di lavoro. Oggi, non è più necessario condividere lo stesso spazio o la stessa scrivania. Con internet, email ed applicazioni online si può collaborare a distanza. Non solo. Il digitale influisce positivamente sui costi fissi per la gestione del luogo di lavoro e sulle spese per spostamenti e trasferte. In sintesi, migliora l’organizzazione e abbatte i costi di gestione. Risultati che incidono positivamente sulla competitività delle Pmi”.
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