VISIONI D'IMPRESA

31 marzo 2013

Benessere Spa

di Sabrina Busiri Vici

Tre professionisti perugini rivoluzionano il marketing dei centri Salus Per Aquam

Pensano a tutto loro, voi rilassatevi. Si chiama  design for  all , in italiano “Progettazione universale”. È l’ispirazione seguita da tre professionisti umbri decisi a calibrare il  business del benessere e diffondere la sua cultura. Marco  Lucarelli, Stefano Chiocchini e Roberto Mancinetti, rispettivamente esperto di marketing, architetto e formatore,  hanno unito le loro esperienze, fatto leva sui loro punti di  contatto fino creare un nuovo approccio per la realizzazione di Spa, ovvero quel luogo speciale che i latini racchiudevano nella formula  salus per aquam , oggi diventato il  punto di forza di alberghi e agriturismo. Conosciuti anche  come centri benessere, ormai la loro presenza è sempre  più qualificante nell’offerta vacanziera, del tempo libero  e dell’ospitalità.  Così, mentre i consumi calano, gli stipendi restano fermi,  la voglia di ritrovare l’armonia attraverso la forza dell’acqua, l’intensità del calore e la tenerezza delle coccole  termali non pare conoscere crisi. Il comparto del “wellness” cresce per volume d’affari e richiesta, spinto da ultra cinquantenni intenzionati a preservare la forma fisica  e ricercato da giovani alla ricerca un angolo “senza connessioni”. Al comparto, però, mancano in Italia le professionalità adeguate e la giusta misura per trasformare  la tendenza in un’impresa capace di produrre reddito.  La Success per Aquam, il logo con cui si presenta l’intraprendente trio di professionisti, ha così diffuso un nuovo  modello fatto di strategie innovative capaci di rendere  produttivo e conveniente un centro benessere piccolo o  amplissimo, in piena città, incastonato nel verde o vicino al mare. Il modello pensato da Lucarelli, Chiocchini e  Mancinetti è l’uovo di Colombo che rivoluziona il marketing: al centro di questa scienza tanto creativa quanto  ostica loro non mettono più il consumatore, ma i lavoratori. Il motivo è semplice: in un luogo dove la motivazione è forte, il successo è garantito, la soddisfazione è  assicurata e tutto va a beneficio dell’equilibrio, dell’armonia, almeno quanto del profitto.

Marco Lucarelli, quali sono gli elementi su cui si basa il sistema?

 “L’architettura, il marketing e la formazione”.

Vuol dire: tutti fanno tutto o ognuno  di voi ha un compito specifico?

 “Partiamo da una bozza di progetto, lo sottoponiamo a  una sorta di brain storming da parte di tutti. Quindi costruiamo il sistema disponendo logiche e spazi in funzione  di chi ci lavora e nel rispetto di criteri imprescindibili quali  l’ecosostenibilità e l’eccellenza dei risultati”.

 Al primo posto, gli addetti, in sostanza.

 “Pensiamo che mantenere alta la motivazione e il benessere di chi ci lavora sia il segreto per ottenere il massimo  anche per il destinatario delle prestazioni. A tal fine abbiamo anche creato un’associazione culturale (Cube  ndr )  in cui confluisce il personale delle Spa per assicurarsi formazione, aggiornamento e uno stile professionale unico”.

Agli imprenditori comporta costi  aggiuntivi?

“Stranamente no, ma da parte degli imprenditori richiede lo sforzo di considerare il progetto in una dimensione  diversa che è quella di mettersi al servizio di chi serve.  Secondo questa sequenza si accelerano i processi, si eliminano gli sprechi e si abbassano sensibilmente i costi perché le persone sono responsabilizzate e hanno una rotta  su cui muoversi”.

Quali sono i format di Spa messi a punto  nel vostro modello?

 “La Spa evolution e la Spa di città. Quest’ultima si traduce  in una innovativa concezione utile agli alberghi che non  hanno posto. Attraverso il cluster d’impresa, ossia il gruppo, hanno la possibilità di creare un centro benessere al  servizio di più strutture, capace di sviluppare una redditività altissima perché va a sposare l’attività di un negozio  di estetica con il concetto di spa. La Spa evolution invece,  per dirla in breve, è un mondo che ti avvolge dai profumi  alle cromie dove c’è spazio per assaporare pure la ricchezza e le peculiarità del territorio in modo da rendere ogni  luogo un’esperienza a sé”  

Nei centri progettati da voi anche prodotti  e trattamenti hanno una loro impronta  funzionale al sistema?

 “La strategia è garantire qualità altissima anche grazie al  personale adeguatamente formato e soprattutto offrire risultati tangibili, visibili fin dalla prima visita. Chi esce da  una cabina deve essere entusiasta e il trattamento deve  essere tale da farsi apprezzare immediatamente”.

Ha anche parlato di ecosostenibilità...

“Il layout nasce da una concezione finalizzata a evitare  sprechi, garantire privacy e assicurare logistica ottimale.  Vuol dire che lavoriamo sui metodi per il riutilizzo delle  acque tanto quanto sulle tecniche per ottenere energie  alternative, in modo da assicurare il perfetto microclima  in ogni zona fino a mettere a punto lo scorrere dei flussi  in assoluto equilibrio con le esigenze dei clienti e del personale addetto”.

Cosa avete già realizzato?

 “Abbiamo iniziato senza mezze misure: da cose piccole a  particolarmente grandi, ora stiamo lavorando per un importante progetto che dovrà nascere a Lampedusa all’interno di un ampio parco”.

Sono più recettive le zone ad alto tasso  turistico o quelle in cerca di visitatori?

 “Difficile fare una casistica. Finora hanno risposto molto  bene la Sicilia e la Toscana e non sono certo regioni cui  manca il turismo”.

Da dove siete partiti?

 “Dall’Umbria, la nostra terra”.

 Come fate a far conoscere agli imprenditori  il vostro modello di marketing?

 “Attraverso conferenze itineranti in tutta Italia. Per ora  guardiamo al nostro Paese, ma iniziamo ad avere richieste  anche dall’estero”.

Qual è la difficoltà maggiore con cui dovete  fare i conti?

 “Far capire agli imprenditori la necessità di sovvertire le  logiche all’interno delle aziende”.

E cosa vi dà il coraggio in un periodo così  difficile?

 “Il fatto di voler essere non solo gente di successo, ma  soprattutto di valore”    

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