RACCONTAMI L'UMBRIA
Un manoscritto riscrive la storia di San Francesco
Articolo partecipante Raccontami l'Umbria 2015- Sezione Stampa Locale
di Arnaldo Casali
TESTATA: Il Giornale dell'Umbria
DATA DI PUBBLICAZIONE: 5 febbraio 2015
Trovato in biblioteca a Terni il frammento di un’opera di Tommaso da Celano fino ad oggi sconosciuta facendo partire una ricerca dagli esiti clamorosi
Terni- Si trova nella biblioteca di Terni il manoscritto che sta rivoluzionando gli studi francescani, facendo emergere fonti di fondamentale importanza per la comprensione di Francesco d’Assisi eppure totalmente sconosciute fino a pochi anni fa. Da Terni è partita infatti la ricerca che ha portato a quella che è stata definita “la scoperta del secolo” in fatto di santità medievale. Si tratta del manoscritto 227bis della biblioteca comunale, che ha permesso di identificare - nei giorni scorsi - una nuova opera di Tommaso da Celano, il primo biografo di san Francesco. Tutto ha inizio sette anni fa, quando Jacques Dalarun, uno dei più importanti francescanisti viventi, si mette alla ricerca dei manoscritti originali delle principali fonti francescane, girando le biblioteche di tutto il mondo con l’obiettivo di pubblicarne edizioni critiche più precise sotto il profilo filologico.
Nel corso delle sue ricerche Dalarun si ferma anche a Terni, dove si imbatte in un manoscritto proveniente dal convento francescano della Romita di Cesi e portato a Terni a seguito del sequestro dei beni ecclesiastici attuato durante il Risorgimento. Dalarun studia attentamente il manoscritto e riesce a identificare, nelle carte 231-241, un frammento della Leggenda Umbra. Si tratta di una biografia, attribuita a Tommaso da Celano, ancora inedita e di cui si era in possesso - fino ad allora - solo di una parte, trovata nientemeno che nel 1895 da Paul Sabatier (il pastore protestante iniziatore degli studi francescani moderni) nel codice 338 della Biblioteca comunale di Assisi. La scoperta di Sabatier era stata rapidamente eclissata, negli anni successivi, da quelle di altre fonti altrettanto importanti e la Leggenda Umbra era rimasta così incompleta e inedita, tanto da non figurare né nell’edizione del 1977 né in quella del 2004 delle Fonti Francescane . Negli ultimi anni altri codici contenenti frammenti della Leggenda sono stato ritrovati a Napoli e a Troia, in Puglia, rinnovando l’interesse nei confronti di un’opera che riscrive completamente l’agiografia francescana. Tommaso da Celano, contemporaneo di Francesco, aveva infatti scritto la sua prima biografia nel 1228, appena due anni dopo la morte del santo, su incarico del Papa. Tommaso aveva però ricalcato, soprattutto raccontando la giovinezza, alcuni stereotipi delle vite dei santi, suscitando le rimostranze di amici e parenti di Francesco e dei suoi compagni più intimi. Le proteste erano state tali che vent’anni dopo il ministro generale dell’Ordine aveva raccolto testimonianze dirette e le aveva consegnate allo stesso Tommaso per redigere una nuova biografia, detta Vita seconda, completata nel 1247.
Alcuni elementi presenti nella Leggenda Umbra (come la traslazione del corpo del santo dalla chiesa di San Giorgio alla basilica di San Francesco nel 1230) collocano la nuova biografia tra la Vita prima e la Vita seconda, aprendo così scenari totalmente nuovi sulla storiografia francescana. Avendo però finora solo testimonianze parziali - con la parte del leone fatta proprio dal manoscritto ternano - Dalarun si era posto l’obietti - vo di trovare la prova della comune discendenza da un unico archetipo in un manoscritto che contenesse la Leggenda in versione integrale. Nel corso della sua ricerca si è invece imbattuto in un manoscritto contenente un’altra opera, totalmente sconosciuta, il cui ritrovamento è stato annunciato nei giorni scorsi. «L’opera appena scoperta - spiega padre Messa, preside della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani di Roma - è stata composta sempre da Tommaso da Celano tra il 1232 e il 1239. Ed è precedente alla stessa Leggenda Umbra». Si tratta quindi del secondo scritto più antico in assoluto sulla vita di Francesco d’Assisi, rivenuto negli Stati Uniti all’interno di un manoscritto apparentemente insignificante e assente dai cataloghi delle biblioteche perché parte di una collezione privata. «Si tratta di un piccolo codice, francescano in senso letterale, umile e povero, senza decorazioni o miniature, e largo pochi centimetri» spiega lo stesso Dalarun in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi all’Osservatore Romano.
A segnalare a Dalurn il manoscritto il collega Sean Field, docente all’università del Vermont. Secondo Dalarun il testo contiene la versione “originale” di episodi già conosciuti e in qualche modo l’ammissione, da parte dello stesso Tommaso, di non aver capito subito Francesco, soprattutto riguardo al valore della povertà, intesa non più come esperienza ascetica ma come rifiuto del potere e vicinanza ai poveri e agli ultimi. Ma il libro - di cui si attende ora la pubblicazione - contiene anche dettagli molto concreti sulla vita di Francesco, «come il fatto che utilizzasse pezzi di corteccia per riparare i buchi nella tonaca».
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