STUDI E RICERCHE
23 novembre 2015
Nuove imprese asiatiche: è boom!
di La Redazione
Bengalesi (+5mila), cinesi (+2.300), pakistani (+2mila) hanno fatto registrare negli ultimi dodici mesi exploit di imprese individuali con titolare asiatico. Le imprese straniere in Italia sfiorano al momento le 546.000 unità.
Le ultime elaborazioni di Unioncamere-InfoCamere, sulla base dei dati degli ultimi tre anni del Registro delle imprese, ritraggono le nuove imprese straniere in Italia sempre più giovani e sempre più orientali. Negli ultimi 3 anni le aziende a guida straniera sono aumentate del 19%.
In particolare nell’ultimo anno si è assistito ad un vero boom di ditte individuali dall’India (+25,8%), dal Bangladesh (+21,1%) e dal Pakistan (+20,3%). Un boom che ha portato a fine settembre l’esercito delle imprese capitanate da stranieri a quota 546mila. Inoltre, altro dato importante, ben il 25% di queste imprese sono guidate da un giovane (under 35) contro il 10% di quelle italiane.
Analizzando le oltre 430mila imprese individuali a conduzione straniera, tre sono i Paesi in testa alla classifica: Marocco, Cina e Romania rispettivamente con 15,3%, 11,1% e 11%. Se la Lombardia è terra d’elezione per marocchini e rumeni, la Toscana, ed in particolare il distretto tessile di Prato, lo è per i cinesi (20,6%). Il Lazio, invece, ospita quasi la metà delle ditte i cui titolari provengono dal Bangladesh.
La nostra provincia - nella graduatoria d’incidenza in termini percentuali di imprese guidate da stranieri - si colloca al cinquantesimo posto, con una media leggermente inferiore a quella nazionale: l’8,6% relativo a 6.310 aziende, a fronte di una media italiana del 9% relativo a 545.968 ditte.
Quanto ai settori di attività i cinesi sono massimamente occupati nell’abbigliamento (un’impresa su tre del settore è in mano ad un titolare nato in Cina), i rumeni prediligono le costruzioni, mentre i marocchini (la comunità più numerosa nel tessuto economico italiano con 67mila unità) il commercio.
Imprese individuali con titolare straniero al 30 settembre 2015
A) Principali paesi di provenienza dei titolari per macro-settori
B) Principali paesi di provenienza dei titolari per le divisioni di attività più rappresentative in valore assoluto
Per ulteriori approfondimenti consultare il sito di Unioncamere