STUDI E RICERCHE

6 settembre 2016

Manifatturiero: Osservatorio Congiunturale - II Trimestre 2016

Dopo il primo trimestre del 2016 che si era chiuso con un arresto dei segnali incoraggianti di fine 2015, vediamo cosa si registra al 30 giugno 2016 nell’indagine effettuata da Unioncamere Umbria su circa 280 imprese del settore manifatturiero.

di La Redazione

 

Produzione

L’andamento della produzione registra un incoraggiante +4,3% rispetto al I trimestre dell’anno in corso (al 31 marzo si era registrata una contrazione dell’1,4% sul trimestre precedente) con segnali positivi che accomunano tutti i settori, eccezion fatta per un ‐1,2% delle industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto. Molto bene il tessile con un +9% e le industrie elettriche ed elettroniche con un +8,3%. L’indicazione trova conferma nelle comunicazioni di tipo qualitativo degli imprenditori intervistati in cui prevale la quota di coloro che hanno segnalato un aumento della produzione (47,8%) rispetto a quelli che hanno evidenziato una diminuzione (18%). A livello tendenziale, rispetto al corrispondente trimestre del 2015, la produzione segna un incremento più contenuto di quello appena esaminato a livello congiunturale ma pur sempre positivo, con un +1,4%. Negativi i settori di industrie del legno e del mobile con ‐1% e le industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto con un ‐0,9% e le altre industrie (‐1,5%). Segnano invece valori positivi in ordine: le industrie chimiche, con un +5,3%, le elettriche ed elettroniche, con un +5% e a seguire industrie alimentari (+2,2%), dei metalli e tessili (+1,9%). Rispetto al II trimestre 2015 le segnalazioni qualitative degli imprenditori intervistati vedono prevalere giudizi di stabilità con un 36,4% su quelli di aumento che si fermano al 34,1%.

Per quanto attiene alla classe dimensionale le imprese più piccole confermano di essere quelle maggiormente penalizzate dal ciclo economico con arretramenti della produzione del 1,4% rispetto al II trimestre del 2015 mentre segnano un valore positivo nei confronti del trimestre precedente con un +1,3%. Bene le imprese appartenenti alla classe 10‐49 addetti (+6,9% sul I trimestre 2016 e + 4,1% rispetto al II trim 2015). Valori positivi anche per le imprese con più di 50 addetti con un +3,9% rispetto al trimestre precedente e +1,1 rispetto al trimestre dell’anno precedente.

 

Fatturato

Il fatturato totale fa registrare segnali positivi sul piano congiunturale (+4%), nel trimestre scorso la perdita era stata del 3,9%, mentre a livello tendenziale registra un ‐0,3%, in linea col la variazione del trimestre scorso. Dal confronto con il trimestre precedente tutti i settori registrano valori positivi ‐ eccezion fatta per un ‐0,4 delle industrie alimentari: e quindi +8,8% per le industrie tessili, +5,9% per le industrie elettriche ed elettroniche, +5,6% per le industrie dei metalli. Un quadro che trova conferma dalle indicazioni qualitative fornite dagli imprenditori con una quota del 50,9% che segnala un aumento del fatturato rispetto ad una percentuale del 17,9% che invece comunica una diminuzione. Diverso il quadro dei risultati che emerge dal confronto con il II trimestre 2015 con segnali negativi per industrie elettriche ed elettroniche (‐7,5%) altre industrie (‐3,7%), industrie meccaniche (‐2,7%) e industrie del legno (‐2,8%). Variazioni positive invece per industrie chimiche (+2,6%), metalli (+2,1%), tessili (+1,9%)e alimentari (+1,5%).

Osservando i risultati articolati per classi dimensionali si nota che le variazioni percentuali congiunturali, sono tutte di segno positivo (da 0 a 9 addetti +3,2%, da 10 a 49 addetti +7,6% e oltre i 50 addetti +1,6%). Diversa è la situazione a livello tendenziale dove unico valore positivo è quello delle imprese dai 10 ai 49 addetti che segnano un +5% mentre le imprese più piccole segnano un ‐1,9% e quelle più grandi ‐3,8%. Scomponendo il fatturato tra la componente “interna” e quella “estera” si notano risultati diversi a livello congiunturale e tendenziale. Rispetto al I trimestre 2016 il fatturato interno fa registrare un +3,9, con valori positivi che vanno dal +10,4% delle industrie tessili al 6,2% delle industrie elettriche ed elettroniche e dei metalli, settori tutti in positivo, a parte un ‐0,4% delle industrie alimentari. Rispetto al II trimestre del 2015 la variazione del fatturato interno è pari a zero con le sole industrie tessili, industrie chimiche e industrie dei metalli che registrano valori positivi.

Fig. 1.1. – UMBRIA: andamento di produzione, fatturato, ordinativi ed occupazione (distribuzione % delle risposte delle imprese) ‐ II trimestre 2016 su trimestre precedente

Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab 

A livello dimensionale valori tutti positivi nel confronto con il trimestre precedente, con le imprese da 10 a 49 addetti che segnano un +7,7%, queste ultime sono le uniche a registrare un +4,9% rispetto al trimestre dell’anno precedente mentre quelle da 0 a 9 segnano un ‐3% e quelle oltre i 50 addetti un ‐2,5%. Il fatturato estero segna una variazione positiva sul trimestre precedente (+4,1%) mentre è negativo nel confronto con lo stesso trimestre 2015 (‐1,8%) Le industrie tessili perdono in entrambi i confronti (trimestre precedente e trimestre dell’ anno precedente) risultando unico dato negativo rispetto al I trimestre 2016, mentre ci sono altri settori che confrontati con il II trimestre 2015 registrano valori negativi (industrie elettriche ‐13,7%, altre industrie ‐8,8%, industrie tessili ‐6,7%, industrie meccaniche ‐6,2% e industrie dei metalli con ‐2,1%). Bene il fatturato estero rispetto al II trimestre 2015 solo per le industrie alimentari con un +10,1% le industrie del legno (5,86%) e industrie chimiche (1,4%).

Ordini

Gli ordini in totale segnano un +4,3% rispetto al trimestre precedente e un più contenuto ma sempre positivo +0,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Per quanto concerne i settori bene tutti a livello congiunturale, mentre tendenzialmente si registra solo il dato negativo delle industrie del legno (‐ 3,8%) e altre industrie (‐5,4%). L’articolazione degli ordini tra interno ed estero sono abbastanza in linea sia rispetto al I trimestre 2016 che al II trimestre 2015. Gli ordini interni infatti registrano un +4,2% rispetto al trimestre precedente e solo un +0,5 rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Quelli esterni confermano questa disparità e segnano un +4,7% rispetto al I trimestre 2016 e un 2,3% rispetto al II trimestre 2015. Le industrie del legno per quanto concerne gli ordini interni segnano l’unico valore negativo rispetto sia al trimestre precedente che rispetto al trimestre dell’anno precedente (in quest’ultimo caso in compagnia di altre imprese con ‐6,9%). Per gli ordini esteri invece si segnala il ‐13,90% delle industrie tessili rispetto al I trimestre 2016, mentre rispetto al II trimestre 2015 negativi con il ‐14,78% sono i dati delle industrie del legno e con il ‐1,98% quelli delle industrie meccaniche e mezzi di trasporto.

Fig. 1.2. – UMBRIA: andamento di produzione, fatturato, ordinativi ed occupazione (distribuzione % delle risposte delle imprese) ‐ II trimestre 2016 su II trimestre 2015

Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab 

Fig. 1.3. – UMBRIA: andamento totale settori per produzione, fatturato, ordinativi e occupazione ‐ II trimestre 2016 (var. % rispetto al trimestre precedente e allo stesso trimestre dell’anno precedente)

Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab

Fig. 1.4. – UMBRIA: andamento di produzione, fatturato, ordinativi ed occupazione per classe dimensionale – II trimestre 2016 (var. % rispetto al trimestre precedente e allo stesso trimestre dell’anno precedente)

Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab

 

Occupazione

L’andamento dell’occupazione si assesta intorno allo zero, con un +0,7% rispetto al I trimestre 2016 mentre un ‐0,5% se rapportato al II trimestre 2015. A livello congiunturale sono negative le variazioni di industrie tessili (‐1%), industrie elettriche (‐1,4%) e altre industrie (‐0,4%). Maggiori sono invece i settori interessati 5 da valori negativi nel confronto tendenziale con il II trimestre 2015 (altre industrie‐2,6%, industrie tessili ‐ 2,5, industrie dei metalli ‐1,8%, industrie e elettriche ‐1,4%, industrie del legno ‐0,5% e industrie chimiche ‐ 0,2%) dove gli unici valori positivi sono registrati dalle industrie meccaniche con +4,4% e dalle industrie alimentari con +3%.

Fig. 1.5. – UMBRIA: andamento congiunturale per settore di produzione, fatturato, ordinativi e occupazione ‐ II trimestre 2016 (var. % II trimestre 2016 su I trimestre 2016).

Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab

Fig. 1.6. – UMBRIA: andamento congiunturale per settore di produzione, fatturato, ordinativi e occupazione (var. % II trimestre 2016 su II trimestre 2015).

Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab 

 

Grado di utilizzo degli impianti

I risultati evidenziano che per le imprese coinvolte nell’indagine il grado di utilizzo degli impianti è pari al 68,1% ben 10 punti percentuali in più rispetto al trimestre precedente (58,7%), e comunque più alto anche del valore dell’ultimo trimestre del 2015 che era stato del 64,3%. Questo indice è particolarmente influenzato (verso il basso) dal valore delle piccole e piccolissime imprese (da 0 a 9 addetti) che si attesta al 66,1%, mentre quello delle imprese oltre i 50 addetti è del 72,8% mentre di quelle tra i 10 e i 49 arriva anche al 77,7%.

 

Settimane di produzione assicurata dal portafoglio ordini

Il numero delle settimane di produzione assicurata dal portafogli ordini alla fine del secondo trimestre 2016 è di 7 (nel trimestre scorso era stato del 7,6). Esattamente 6,5 per le imprese fino a 9 addetti, 9,2 per quelle da 10 a 49 e 10,8 per quelle oltre i 50 addetti. Per i settori le industre meccaniche arrivano ad una media di 11 settimane mentre industrie elettriche e chimiche non arrivano neanche alla metà (5,3).

 

Previsioni per il III trimestre 2016

Le previsioni per il terzo trimestre 2016 fornite dagli imprenditori intervistati non sembrano far prevedere particolari cambiamenti e sono tutte orientate verso una situazione stazionaria. Certo è che la percentuale degli imprenditori che prevedono un aumento va dal valore più alto che è quello relativo agli ordinativi esteri di un 36,6% a quella più bassa che è del 3,7% relativa all’occupazione.

Fig. 1.7. – UMBRIA: previsioni di produzione, ordinativi, fatturato e occupazione (distribuzione % delle risposte delle imprese) ‐ II trimestre 2016 per il trimestre successivo

Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab