STUDI E RICERCHE
17 giugno 2015
Manifatturiero: andamento nel I Trimestre 2015
di Unioncamere Umbria
I risultati dell’indagine Unioncamere evidenziano per l’Umbria una dinamica ancora sfavorevole in considerazione di un ulteriore, anche se contenuto, arretramento dei livelli produttivi ed un nuovo peggioramento riscontrato sul piano occupazionale, cui si contrappongono segnali positivi soprattutto in termini di fatturato e in particolare di quello estero.
Di recente l’Istat ha pubblicato il rapporto sull’economia nazionale relativo al primo trimestre 2015 tra cui spicca una crescita del Pil rispetto al trimestre precedente pari allo 0,3% e dello 0,1% nei confronti dello stesso periodo del 2014.
Questo risultato viene generalmente interpretato come il possibile punto di svolta della recessione anche in considerazione del fatto che si registra dopo 5 trimestri di variazioni negative o nulle anche se non vengono sottaciute tutte le fragilità di una ripresa ancora incerta e non omogenea sul territorio nazionale.
E’ in questo quadro che si collocano i risultati dell’indagine congiunturale sul settore manifatturiero dell’Umbria realizzata da Unioncamere Umbria su un campione di 370 imprese operanti in 8 comparti produttivi.
In generale si può affermare che i risultati dell’indagine evidenziano per l’Umbria una dinamica ancora sfavorevole in considerazione di un ulteriore, anche se contenuto, arretramento dei livelli produttivi ed un nuovo peggioramento riscontrato sul piano occupazionale, cui si contrappongono segnali positivi soprattutto in termini di fatturato ed in particolare di quello estero.
Produzione
La conferma di un ulteriore inasprimento della fase congiunturale che caratterizza il settore manifatturiero regionale si evince dalla contrazione della produzione (‐2,4 rispetto al trimestre precedente e ‐0,3% rispetto ai primi tre mesi del 2014). Questa sfavorevole dinamica viene confermata dalle comunicazioni di tipo qualitativo (aumento, stabilità e diminuzione) relative all’andamento della produzione rispetto al trimestre immediatamente precedente: in questo caso il 46% degli imprenditori intervistati segnala una diminuzione dei livelli di attività produttiva a fronte di una quota pari al 28% che indica al contrario un incremento della produzione ed il rimanente 26% che segnala una situazione di stazionarietà.
Le stesse indicazioni formulate sul corrispondente trimestre del 2014 mostrano, complessivamente, un profilo meno negativo ma in ogni caso vedono una prevalenza delle segnalazioni di una diminuzione della produzione (39% rispetto a 35% di aumento). A livello settoriale emerge una diversa dinamica dei dati congiunturali da quelli tendenziali anche se per le industrie del legno, le alimentari e le altre industrie il segno rimane sempre in campo negativo, mentre al contrario le industrie chimiche fanno segnare un aumento dei volumi produttivi.
Sotto il profilo dimensionale delle imprese la negativa dinamica della produzione è stata determinata da tutte le tipologie delle imprese considerate, ma in particolare dalle micro‐imprese (fino a 9 addetti), seguite dalla classe 10‐49 addetti, mentre quelle di dimensioni maggiori (50 e più addetti) hanno fatto evidenziato una situazione pressoché invariata sia in termini congiunturali (‐0,6%) che tendenziali (‐0,7%).
Fatturato
Per il fatturato si registra una contrazione del 3,2% rispetto all’ultimo trimestre del 2014 cui si contrappone una crescita del 2,8% nei confronti del corrispondente periodo dell’anno precedente da attribuire per gran parte ad una eccezionale performance delle industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto per cui è stato calcolato un incremento del 17,6%. Anche per questo indicatore si segnala una migliore dinamica, sia congiunturale che tendenziale, delle imprese di maggiori dimensioni contraddista da apprezzabili incrementi.
Le indicazioni qualitative fornite dagli imprenditori intervistati vanno di pari passo con il risultato quantitativo: per quanto riguarda la variazione rispetto al trimestre precedente le segnalazioni di un calo del fatturato (49%) superano nettamente quelle di aumento (28%), mentre il 22% segnala una situazione invariata, mentre nei confronti dello stesso periodo del 2014 prevalgono, pur se di poco (39% rispetto al 38%) le indicazioni di crescita.
Per quanto riguarda i settori i dati relativi al fatturato confermano la difficile fase congiunturale per le industrie alimentari cui si contrappone una buona dinamica per le industrie chimiche, mentre per gli altri comparti si osservano risultati contrastanti tra quelli di natura congiunturale e quelli tendenziali. Tra questi spicca, come ricordato in precedenza, l’exploit della meccanica che ad una variazione negativa del 9% rispetto al trimestre precedente fa riscontrare un incremento del 17,6% rispetto allo stesso periodo del 2014. Dalla scomposizione del fatturato tra “interno” ed “estero” si ha modo di osservare le perduranti difficoltà del mercato interno, che accusa una pesante caduta (‐5,0%) rispetto al trimestre precedente, ma contemporaneamente anche un apprezzabile rilancio delle vendite all’estero (+2,6% rispetto agli ultimi tre mesi del 2014 e soprattutto +9,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). E’ opportuno rilevare che quest’ultimo risultato si registra dopo che nel quarto trimestre del 2014 si era interrotta una lunga serie di performance espansive del fatturato estero facendo quindi venir meno quella funzione propulsiva svolta negli ultimi anni compensando almeno parzialmente la debolezza del mercato interno.
Fig. 1.1. – UMBRIA: andamento di produzione, fatturati e ordinativi (distribuzione % delle risposte delle imprese) ‐ I° trimestre 2015 su trim. precedente
Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab
Ordinativi
Gli ordinativi, in complesso, fanno riscontrare una contrazione dell’1,7 % rispetto al trimestre precedente ed un incremento del 2,8% nei confronti dello stesso periodo del 2014 anche se quest’ultima indicazione è accompagnata dalla prevalenza di segnalazioni qualitative di diminuzione.
Questa apparente contraddizione si spiega con il fatto che mentre la variazione media degli ordinativi è il frutto di una elaborazione opportunamente pesata con il numero di addetti e con il fatturato delle aziende intervistate, le segnalazioni di aumento, stazionarietà e diminuzione riflettono le frequenze delle rispettive risposte.
Anche in questo caso i risultati migliori sono quelli conseguiti dalle aziende di maggiori dimensioni soprattutto con riferimento all’andamento tendenziale (+4,4%), ma risulta comunque apprezzabile anche l’incremento della classe intermedia (10‐49 addetti) che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno fa rilevare una crescita piuttosto sostenuta (3,4%). Le micro imprese scontano ancora una volta i loro limiti strutturali e vedono ridurre gli ordini totali rispetto all’analogo periodo del 2014 e soprattutto nei confronti dell’ultimo trimestre (‐6,7%).
Dal punto di vista settoriale emerge ancora una volta il favorevole momento per il settore delle industrie chimiche con incrementi congiunturali e tendenziali che superano il 5%, ma discrete indicazioni vengono da quello dei metalli e da quello delle industrie elettriche ed elettroniche.
Fig. 1.2. – UMBRIA: andamento di produzione, fatturati e ordinativi (distribuzione % delle risposte delle imprese) ‐ I° trimestre 2015 su stesso trimestre dell'anno precedente
Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab
Occupazione
In merito all’andamento dell’occupazione l’indagine campionaria consente di rilevare interessanti indicazioni con particolare riferimento alle variazioni intervenute rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Elaborando le indicazioni fornite dalle imprese intervistate si è così calcolata nei dodici mesi una contrazione media degli occupati pari al ‐1,3% che è il frutto di dinamiche assai differenziate tra le tre classi dimensionali considerate: le imprese con 50 e più addetti hanno fatto rilevare una crescita del 2% cui si sono contrapposte delle contrazioni pari al ‐1,6% per la fascia intermedia (10‐49 addetti) e pari al ‐4,2% per quella delle micro‐imprese (0‐9 addetti). I settori più colpiti sono risultati quelli delle industrie elettriche, dei metalli, delle meccaniche e del tessile con arretramenti appena superiori al 3%, mentre lievi incrementi si sono registrati per il legno e per la chimica.
Grado di utilizzo degli impianti
Sulla base delle risposte fornite dalle imprese incluse nel campione dell’indagine campionaria il grado di utilizzo degli impianti relativo al primo trimestre 2015 si è attestato al 59,5%, una media che sintetizza un livello d’impiego che oscilla dal 57% delle imprese più piccole, al 70% della fascia intermedia fino al 76,6% di quelle più grandi.
Fig. 1.3. – UMBRIA: andamento di produzione, fatturati e ordinativi ‐ I° trimestre 2015 (variazione % rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente)
Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab
Fig. 1.4. – UMBRIA ‐ andamento per settore di produzione, fatturati e ordinativi – I° trimestre 2015 (variazione % rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente)
Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab
Fig. 1.4. bis – UMBRIA ‐ andamento per settore di: produzione, fatturati e ordinativi ‐ I° trimestre 2015 (variazione % rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente)
Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab
Settimane di produzione assicurata dal portafoglio ordini
Il numero delle settimane di produzione assicurata dal portafogli ordini alla fine del primo trimestre 2015 si posiziona ad un livello di 6,3. Anche per questo indicatore si registra una forte difformità tra le diverse fasce dimensionali delle imprese con un valore minimo di 5,6 per le imprese fino a 9 addetti ed un valore massimo di 12 per quelle con 50 addetti e oltre (10,8).
Previsioni per il 2° trimestre 2015
Le previsioni degli imprenditori intervistati per il prossimo trimestre sembrano improntate ad un cauto ottimismo considerata la prevalenza delle loro segnalazioni di aumento per tutti gli indicatori considerati nell’indagine, occupazione compresa. Lo scarto più elevato tra le previsioni di aumento e di diminuzione si registra per gli ordinativi dall’estero con un valore di 11,2% seguito da quello relativo al fatturato con +6,4%, da quello della produzione con + 6% ed infine da quello degli ordinativi interni con +1,8%. Per l’occupazione la differenza tra aspettative di crescita e è contenuta all’1,1% ma in questo caso prevale nettamente la previsione di stabilità pari all’83% del campione. Osservando le stesse indicazioni articolate per gli otto settori considerati si nota che quello delle industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature vede prevalere i giudizi di aumento su quelli di diminuzione per tutti gli indicatori, mentre per quello del
legno si riscontra una situazione diametralmente opposta a riprova delle particolari difficoltà incontrate dal settore in questa fase congiunturale.
Fig. 1.5. – UMBRIA: previsioni di produzione, fatturato e ordinativi (distribuzione % delle risposte delle imprese) ‐ I° trimestre 2015 per il trimestre successivo
Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab