STUDI E RICERCHE
29 giugno 2015
Excelsior, domanda di lavoro e fabbisogni formativi delle imprese nel II trimestre 2015
Excelsior prevede attivazioni di nuovi contratti per 2.160 unità a fronte di 1.880 uscite per scadenza di contratti, pensionamento o licenziamento.
di La Redazione
In provincia di Perugia, il II trimestre 2015 farà segnare un aumento dei contratti di lavoro pari al 5% rispetto ai primi 3 mesi dell’anno, mentre il dato è negativo – 4%, se il confronto si sposta sul II trimestre 2014. Questa variazione tendenziale negativa è il risultato di una sostanziale stabilità delle assunzioni direttamente effettuate dalle imprese e di un decremento del 19% dei contratti atipici. In termini assoluti, in questo trimestre le assunzioni effettuate dalle imprese saranno pari a 1.800 unità (84% dei contratti totali), mentre i contratti atipici dovrebbero attestarsi a 350 unità (16%). Negli ultimi 90 giorni, nei diversi settori produttivi della provincia, Excelsior prevede attivazioni di nuovi contratti per 2.160 unità a fronte di 1.880 uscite dovute a scadenze di contratti, pensionamenti e licenziamenti.
In termini di domanda di lavoro, la provincia di Perugia ha un ritmo molto più lento rispetto alla media Italia: nel II trimestre 2015, infatti, la provincia registra un 5% in più di contratti, l’Italia addirittura + 34%. Il dato del II trimestre 2015 segna comunque il consolidamento della positiva tendenza avviata a inizio 2015, anche se forse, con l’entrata in vigore del Jobs Act proprio in questo periodo, c’era da aspettarsi qualcosa di meglio. Inoltre prevale ancora la scelta di contratti a tempo determinato (70%) e non indeterminato (30%) come sollecitato dal Job Act.
In calo la Cassa Integrazione Guadagni (CIG)
Nei primi mesi del 2015, gli interventi della Cassa Integrazione Guadagni (CIG) si presentano in diminuzione, pur segnalando ancora una significativa eccedenza di lavoratori nelle imprese. Questa può essere stimata traducendo il monte-ore degli interventi della CIG autorizzati (di fonte INPS) in "occupati equivalenti a tempo pieno", tenendo conto sia dell'effettivo utilizzo del monte-ore da parte delle imprese nel periodo in esame, sia degli effetti delle autorizzazioni alle imprese concesse nei periodi precedenti.
Nella media del primo trimestre 2015, l'eccedenza di manodopera presente nelle imprese della provincia di Perugia può essere stimata intorno a 3.100 occupati equivalenti a tempo pieno, di cui 2.700 nell'industria e 400 nei servizi. Rispetto ad un anno prima (gennaio-marzo 2014) tale eccedenza risulta in diminuzione sia nell'industria (-38%) che nei servizi (-57%).
Le assunzioni di lavoratori dipendenti
Come si è visto in precedenza, le assunzioni dirette di lavoratori dipendenti costituiscono la parte prevalente della domanda di lavoro espressa dalle imprese, anche se non è trascurabile la quota di persone inserite con contratti atipici (in particolare di lavoratori con contratto di somministrazione).
Nel 2° trimestre del 2015, in provincia di Perugia le assunzioni previste di lavoratori dipendenti ammontano a 1.800 unità, lo stesso valore di un anno prima.
I contratti proposti ai nuovi assunti
A Perugia, nel trimestre in esame, si conferma la prevalenza dei contratti a termine: 1.240 assunzioni saranno effettuate con un contratto a tempo determinato, vale a dire il 69% del totale.
Queste assunzioni saranno finalizzate soprattutto a realizzare attività stagionali, raggiungendo in questo caso le 600 unità (il 34% del totale). Si aggiungeranno poi 280 assunzioni per far fronte a picchi di attività (15%), 200 assunzioni per valutare i candidati in vista di una successiva assunzione "stabile" (11%), e altre 160 circa per sostituire lavoratori temporaneamente assenti (9%) .
Le assunzioni "stabili" (a tempo indeterminato a tutele crescenti o con un contratto di apprendistato) saranno a loro volta pari a 540 unità, vale a dire il 30% del totale, con una crescita di 6 punti rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.
Settori che assumono
Grazie alle assunzioni connesse alla stagione estiva (anche indirettamente), tra il 1° e il 2° trimestre dell'anno aumenta la quota di assunzioni attribuibile alle imprese dei servizi: queste ultime dovrebbero concentrare il 72% delle 1.800 assunzioni programmate a Perugia in questo trimestre, 2 punti in più rispetto al trimestre precedente. Diminuisce, quindi, la quota percentuale di assunzioni previste nell'industria (costruzioni comprese), che nel 2° trimestre dell'anno non supererà il 28% del totale.
Tra i servizi, le assunzioni dovrebbero riguardare soprattutto le attività turistiche e della ristorazione (500 unità, 28%) e l'insieme degli "altri servizi" (350 unità, pari al 20% del totale). Nell'industria, invece, prevale l'insieme delle "altre industrie", con 200 unità (11%).
I profili professionali richiesti dalle imprese
Tra aprile e giugno 2015 le imprese della provincia di Perugia hanno programmato di assumere circa 280 lavoratori di alto livello, cioè dirigenti, specialisti e tecnici, per una quota pari al 16% delle assunzioni totali programmate nella provincia. Questa percentuale risulta di poco superiore a quella regionale e al valore nazionale (15 e 14% rispettivamente).
Il gruppo professionale più numeroso è quello delle professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, con 680 assunzioni (38% del totale), seguito dalle figure operaie (420 unità e 23%) e dalle figure generiche e non qualificate quelle 230 unità e 13%). Saranno infine circa 150 le assunzioni di figure impiegatizie (10% del totale)
Le principali caratteristiche delle assunzioni
Nel 2° trimestre dell'anno al 53% degli assunti in provincia di Perugia si richiederà un'esperienza lavorativa specifica, una percentuale in linea con la media regionale (53%) e inferiore a quella nazionale (60%). In particolare, al 23% dei candidati sarà richiesta un'esperienza nella professione da esercitare e al 30% un'esperienza almeno nel settore dell'impresa.
Rispetto allo scorso trimestre diminuiscono le difficoltà delle imprese di Perugia nel trovare le figure di cui necessitano: la quota di assunzioni difficili da reperire passa infatti dal 13 al 10%, analogamente a quanto accade a livello regionale.
Risulta in leggero aumento la quota di assunzioni rivolte ai giovani, che si attesta intorno al 37% del totale, ed aumentano, in termini relativi, anche le "opportunità" per le donne, che dovrebbero raggiungere una quota pari al 36% del totale.