STUDI E RICERCHE
31 dicembre 2012
Chi più fa meglio sta
di Francesca Isori
Strutture ricettive e flussi turistici in Umbria
Le osservazioni sul profilo qualitativo del comparto turistico in Umbria qui riportate scaturiscono da una ricerca (1) tra circa 160 strutture ricettive residenti nella Regione. Per qualità ci si riferisce soprattutto alla soddisfazione del cliente avendo assunto, come indicatore, la media dei giudizi espressi dai turisti nei più noti siti di prenotazione on-line. (2) Nel 2011 le rilevazioni segnalano una buona performance qualitativa delle strutture ricettive umbre: su una scala da 1 a 10, il giudizio medio si attesta tra 8 e 9. Infatti, è risultato che tre imprese su quattro hanno riportato un giudizio maggiore o pari a 8. In particolare, il 21,4 per cento delle strutture ha ricevuto dai turisti un voto superiore a 9, mentre solo l’1,6 per cento del campione ha ottenuto un giudizio insufficiente. (3) L’analisi evidenzia anche che il giudizio espresso dai clienti migliora all’aumentare del numero di servizi collaterali (4) offerti dalla struttura ricettiva: infatti, le strutture che ne possiedono tra i 6 e gli 8 riportano valutazioni lusinghiere e chi ne offre più di 8 viene posto al top della scala gerarchica. Emerge dunque, ed è un primo punto fermo della ricerca, una relazione positiva tra bontà del giudizio e numero di servizi presenti nella struttura. L’analisi conferma poi la sensibilità della domanda dei turisti alla qualità dell’offerta ricettiva: al migliorare del giudizio espresso dai clienti, infatti, la differenza tra il numero di imprese che hanno rilevato un aumento del proprio fatturato e il numero di quelle che, invece, ne lamentano la riduzione cresce sensibilmente a vantaggio delle prime. Emerge così, ed è un secondo punto fermo, una relazione positiva tra bontà delle valutazioni e crescita dei ricavi aziendali: relazione giustificata come effetto sia di un aumento delle presenze sia di aumenti “sostenibili” dei prezzi. In effetti è stato anche riscontrato, ed è un terzo punto fermo, che sussiste una evidente relazione positiva tra il giudizio ottenuto e il prezzo applicato: per ogni categoria (5) e indipendentemente dalla localizzazione, infatti, le strutture che riportano i giudizi migliori sono quelle che praticano i prezzi relativamente più alti. In aggiunta, dalle risposte date al questionario somministrato da Banca d’Italia si ricava l’informazione che, se chiamati a valutare il beneficio in termini di presenze nelle proprie strutture, apportato da manifestazioni quali festival, fiere, o simili, gli operatori del settore non sono concordi. Tuttavia, il due terzi degli intervistati ha notato un aumento delle presenze nella propria struttura grazie a quegli eventi. In conclusione, si conferma che la concorrenza con altri sistemi d’offerta si basa in parte anche sulla vivacità di un intero territorio e soprattutto che è necessario il ruolo attivo delle imprese nell’assecondare i cambiamenti richiesti da una domanda attenta e oramai in grado, attraverso internet, di confrontare pacchetti di offerta alternativi e di scegliere quelli più graditi non lesinando sul prezzo proposto, se giustificato dalla gamma dei servizi collaterali proposti.
NOTE
(1) Il lavoro sintetizza oltre misura i risultati di un approfondimento di indagine svolto dall’Autrice per elaborare la sua tesi di laurea magistrale in “Economia, Finanza e Controllo aziendale” potendo contare sulla collaborazione con la Filiale di Perugia della Banca d’Italia, che le ha messo a disposizione i dati raccolti attraverso le due ultime edizioni (2010 e 2011) dell’“Indagine sulle imprese del turismo” da essa annualmente condotta tra le imprese del comparto alberghiero. Alla Banca d’Italia, alla Confcommercio e al relatore, prof. Sergio Sacchi, va il ringraziamento dell’Autrice, fermo restando che la responsabilità per eventuali errori, incongruenze ed omissioni è tutta sua. (2) Non vanno sottovalutati i limiti di attendibilità della fonte. Ad esempio, commenti positivi possono essere rilasciati dagli stessi operatori mentre i commenti negativi possono essere influenzati da eventi casuali non addebitabili alle strutture ricettive. (3) Il giudizio migliore è stato ottenuto dalle strutture appartenenti ai comprensori di Todi, Assisi, Foligno e Alta Valle del Tevere. Il giudizio medio peggiore, invece, è stato attribuito alle strutture del comprensorio Ternano. (4) Nel questionario, gli intervistati hanno indicato i servizi messi a disposizione dei clienti tra aria condizionata, bagno privato, permesso di portare animali, accesso a internet gratuito oppure a pagamento, piscina, parcheggio, palestra o altri impianti sportivi, organizzazione di visite guidate o attività simili, servizi di ristorazione, noleggio di biciclette, servizi di collegamento con i terminal del trasporto ferroviario od aereo. (5) Il campione è composto da sei categorie di alloggio: hotel/pensioni, agriturismi, case vacanza, bed&breakfast , affittacamere e altre strutture (tra cui relais)