RACCONTAMI L'UMBRIA
Quanti baci nel museo
Articolo partecipante Raccontami l'Umbria 2011 - sezione web
di Antonella Burdi
TESTATA : thewinetraveller.it
DATA DI PUBBLICAZIONE : 22 gennaio 2011
Il primo cartiglio dei Baci Perugina. Fu creato nel 1922 Interni del Museo storico della Perugina, a Perugia San Sisto
Perugia, capoluogo dell’Umbria, in termini di notorietà deve molto a un cioccolatino che da anni è tra i preferiti dei golosi se non addirittura il più simbolico per chi voglia esprimere con concreta dolcezza amore, affetto, simpatia. Con il suo ripieno cremoso di gianduia e granella di nocciola, la copertura di cioccolato fondente, la carta argentata con le stelline blu e la scatola che riproduce una delle scene di bacio tra le più romantiche nella storia della pittura, il cioccolatino in questione resta mitico. La confezione, pressoché invariata nei decenni, fu pensata da Federico Seneca, disegnatore e grafico, tra i più importanti cartellonisti pubblicitari italiani, direttore artistico della Perugina. A lui si deve la scelta anche dell’immagine della coppia di innamorati, che si baciano, con dolcezza ed enfasi insieme, ispirata al dipinto “Il Bacio” del pittore Francesco Hayez, massimo esponente italiano del romanticismo storico. Sua, di Francesco Seneca, probabilmente, l’idea di inserire, in ciascun bacio di cioccolata, il cartiglio, cioè un messaggio d’amore, ancor oggi segno distintivo del cioccolatino. Era il 1922.
Negli anni Sessanta la Perugina si trasferisce in località San Sisto, a pochi chilometri dal centro. Qui per i più curiosi, c’è il Museo Storico Perugina. All’esterno l’edificio appare come un grigio capannone con due insegne luminose, una blu e l’altra rossa; all’interno, oltre ai reparti di produzione, c’è il Museo Storico della Perugina, che fa parte del patrimonio industriale italiano. Aperto nel 1997, in occasione del novantesimo anniversario dell’azienda, come derivazione dell’Archivio Storico Buitoni Perugina, il museo rappresenta uno dei più ampi archivi d’impresa. Non parla soltanto di Perugina, ma attraverso questa azienda e i suoi prodotti ricostruisce una parte interessante del costume italiano. Contiene un’ampia raccolta di materiale in forma di archivio, oggi sotto la tutela della Soprintendenza dei Beni Culturali.
Il percorso comprende un’esposizione di macchinari di produzione e di confezioni Perugina dal 1907 a oggi, tre postazioni audiovisive con un filmato tecnico sulla lavorazione del cioccolato e filmati di repertorio anni Trenta e Cinquanta sulla vita aziendale. Interessante anche la parte dedicata alla comunicazione dei prodotti nel tempo: da una raccolta di spot dal Carosello del 1957 alla moderna comunicazione pubblicitaria. La visita del museo è un viaggio emozionante tra foto, incarti, come il primo cartiglio in mostra e la scatola degli anni Venti; un viaggio tra tanti prodotti che hanno accompagnato intere generazioni d’italiani. Una ricca degustazione accoglie il visitatore. Oggi, il Museo Storico Perugina è con i suoi oltre 60mila visitatori annui il secondo museo d’impresa italiano, dopo quello della Ferrari.
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