RACCONTAMI L'UMBRIA
14 Marzo 2018
L’Umbria che non ti aspetti: itinerari non turistici per viaggiatori lenti
Articolo partecipante a Raccontami l'Umbria 2019 - sezione Turismo Ambiente e Cultura
di Silvia Tamburini
Itinerario nell’Umbria da non perdere.
Fuori dalle rotte del turismo un tour che non ti aspetti.
Quando si parla di Umbria da non perdere la mente corre veloce a nomi quali Perugia, Assisi, Spoleto e via dicendo, posti senz’altro meravigliosi, ma ad oggi sovraffollati perché presi d’assalto dalle masse. Se invece, come noi, preferisci andare alla scoperta di territori e tradizioni, al di fuori delle rotte del turismo, ecco qui una parte di Umbria da non perdere: L’Umbria che non ti aspetti. Al di sotto del Lago Trasimeno, nel mezzo delle provincie di Terni e Perugia esiste una zona non molto conosciuta, fatta di dolci colline, verdi uliveti e borghi medievali di una bellezza unica. In questi posti la vita scorre lenta, scandita dal campanile di paese, colorata dal giallo dello zafferano e profumata dalle ghiande di quercia.
Umbria da non perdere: Itinerario 5 Sensi per Viaggiatori Lenti
Piccoli paesi come Parrano, Allerona, Monteleone d’Orvieto caratterizzano quella parte di Umbria da non perdere per chi vuole immergersi nella storia dell’Italia Medievale, circondato dal silenzio di vitigni e uliveti. Non solo posti da vedere ma anche persone da conoscere, tradizioni da assaporare e storie da vivere. Quella che ti proporremo qui è davvero un’Umbria che non ti aspetti, un percorso a 360° che coinvolgerà tutti i tuoi 5 SENSI nella maniera più… low-cost possibile!
VISTA
Il primo senso che verrà coinvolto in questo itinerario nell’ Umbria da non perdere sarà, senza dubbio, la vista. A farla da padrone i Borghi Medievali che si elevano sulle dolci colline verdi, tanto ritratte dal Perugino, nato proprio da queste parti. Minuscoli borghi risalenti all’anno mille, fortezze militari trasformate in cantine ed enoteche, costruzioni etrusche perfettamente conservate e perfino un piccolo Ducato ora completamente abbandonato. Stiamo parlando di paesi come Città della Pieve, Allerona, Paciano, Panicale, Parrano, Montegiove, Monteleone d’Orvieto, Ficulle, Piegaro e l’ormai fantasma Salci. Alcuni insigniti del titolo Città Slow, altri inscritti, a buon merito, nella lista dei Borghi più belli d’Italia, altri ancora abitati da sole 500 persone, ma completamente autonomi grazie alla rete solidale e la collaborazione tra paesani e aziende locali.
Naturalmente, visitare questi Borghi, Fortezze, Ducati e via dicendo è completamente G R A T U I T O, potrai spostarti con i mezzi, oppure in auto, rimanendo in un raggio di +/- 40km. Un tour veramente lento, di facile organizzazione, adatto a grandi e piccini che prevede, per i 3/4 del soggiorno, attività che non richiedono contributi economici. Scarica la mappa dell’itinerario 5 SENSI che ti condurrà nell’Umbria che non ti aspetti.
GUSTO
La ricchezza di questa parte di Umbria da non perdere sta anche nel Gusto. Sapori intensi che nascono da tradizioni culinarie tramandate da generazioni. Viaggiando in queste terre, troverai tantissima agricoltura biologica e biodinamica: orti, vigneti, campi di zafferano e uliveti la fanno da padrone, rendendo famosa questa regione proprio per la produzione di Vino, Olio e Zafferano BIO. Cosa assaggiare? Quale vino degustare? Beh, sicuramente gli Umbrichelli all’Aglione del Sig. Franco a Casa Rondini. Questa specie di Pici sono un piatto tipico di Monteleone d’Orvieto, se vuoi provarli in tutte le salse vai alla Sagra paesana degli Umbrichelli che si tiene in agosto.
Non esiste pietanza che non abbia bisogno di un goccio d’olio e qui, nell’Umbria che non ti aspetti, tanti sono i produttori. Ma noi ti consigliamo di fare visita alla cara Rita Trincia, presso l’Agriturismo Cornieto, una Donna di grande tenacia che, da sola, conduce un’Azienda Agricola di 30 ettari e si prende cura da più di 20 anni di 1.500 piante di ulivo di varietà Leccino, Frantoio e Moraiolo coltivandoli con sistema biologico. Tra l’altro il suo olio Moraiolo monovarietale ha di recente vinto un concorso in doppio cieco. Non si può andare in Umbria e non degustare vino. In un piccolo Borgo di nome Piegaro abbiamo scoperto un’azienda che ci ha sorpreso per il rispetto del territorio e l’attenzione agli equilibri ambientali. Si tratta della cantina Azienda Pomario che produce vino salvaguardando sia la flora che la fauna. Pensa che questi ragazzi, pur di preservare il terreno ed inquinare il meno possibile, al posto del normalissimo solfato di rame che si usa in agricoltura biologica, utilizzano una miscela di Aloe e Propoli. Fantastico! Inoltre, per difendere la fauna locale, si curano anche del bosco attorno ai loro terreni, piantando bacche e frutti rossi come alimento per gli animali, controllando che il fiume non vada in secca e facendo sempre trovare acqua da bere. Una cantina, quindi, che si impegna al 100% ad essere sostenibile ed ecosolidale.
OLFATTO
In abbinata al “gusto”, i profumi d’Umbria sono qualcosa che ricorderai a lungo. Qui, in questa terra dalle mille risorse, non a caso definita il polmone verde d’Italia, potrai passeggiare per i sentieri godendo del profumo di bosco, di ghiande ma, soprattutto, di fiori di zafferano! Tipica coltura di questa parte di Umbria da non perdere, i campi di zafferano sono una piacevole scoperta sia per la vista che per l’olfatto. Se verrai nei mesi tra ottobre e novembre potrai trovare distese a perdita d’occhio di questi candidi fiori color malva che rilasciano un profumo dolce, simile al miele. La raccolta dello zafferano, ovvero gli stimmi del fiore, viene eseguita a mano e si ripete ogni mattina all’alba, prima che la luce del sole faccia aprire i fiori. Una sorta di rituale a cui vale la pena partecipare. Questi stimmi, una volta essiccati, rappresentano l’Oro Rosso di questa terra. Se vuoi assistere alla raccolta dei fiori di zafferano, rivolgiti a Casa Antheia, Cesare e Maria si stanno organizzando per entrare a far parte del mondo del WWOOFING, ovvero ospitalità in cambio di aiuto nei campi.
Tutti conosciamo i piatti che si possono realizzare con questa spezia, ma in pochi conoscono lo Sciroppo di Zafferano prodotto da Casa Antheia. Per rendervi una vaga idea, potrebbe assomigliare ad un miele oppure ad uno sciroppo d’acero, ma ovviamente al gusto di zafferano! E come lo si usa? Sia per la preparazione di dolci, sia come rimedio curativo, utile per i disturbi dell’umore, come sedativo o antispasmodico. Vale il detto, un cucchiaio di sciroppo di zafferano al giorno leva il medico di torno!
UDITO
Per noi di VcL viaggiare non significa soltanto visitare posti più o meno lontani, al contrario, il vero significato risiede nell’entrare a diretto contatto con le persone locali, interagendo fino a diventare quasi uno di loro. L’udito è quindi un senso importante perché mette in gioco l’ascolto. Ascolto di storie, di vite vissute, di avventure e di tradizioni che caratterizzano la zona che stiamo visitando. Qui, in questa parte di Umbria da non perdere, abbiamo conosciuto persone e storie che vale la pena raccontare.
E’ il caso di Rita Trincia, una donna dalle mille risorse, capace di reinventarsi ad ogni occorrenza. La sua storia parte da subito dopo l’epoca degli studi in sociologia, quando decide di aprire un campeggio per sole donne. Stiamo parlando di anni in cui al genere femminile poco era concesso ed il lavoro maschile prevaricava. Aprire un’attività senza l’aiuto di uomini, peraltro esclusivamente dedicato alle donne, fu un gesto di grande coraggio. Negli anni 80 e 90 Rita si reinventa di nuovo e apre un allevamento di conigli che terrà finché non decide di “salvare” e ristrutturare un vecchio casolare che adesso è il suo Agriturismo Cornieto. Stiamo parlando di 30 ettari di uliveto, un orto ed un casolare, tutto biologico, che Rita ha in cura e gestione completamente da sola. Ti chiederai subito “Ma come fa a fare tutto da sola?” Di nuovo, la nostra protagonista ci dimostra quanta tenacia ha in corpo e mette in piedi una rete di aiuti solidali, una sorta di cooperazione non scritta che fa sì che vicini, amici e perfino “concorrenti” l’aiutino nel suo intento.
Di grande valore è anche la storia di Cesare e Maria Josefina di Casa Antheia che ci raccontano di come abbiano deciso di dare un taglio alla vita frenetica di città per godersi la lentezza di questa parte di Umbria da non perdere. Entrambe imprenditori, con una salda carriera alle spalle, lavoravano a Torino nella loro agenzia di consulenza e formazione, girando spesso per l’Italia, quando, in occasione del 50esimo compleanno, Maria chiese a Cesare un regalo molto speciale: “Cesare, non vorrei più fare la consulente. Vorrei occuparmi di un’attività che abbia a che fare con l’accoglienza delle persone e la natura.” Una richiesta che prevedeva un radicale cambiamento delle proprie vite, ma che veniva dal profondo del cuore. E’ così ebbe inizio il progetto Antheia, un vero e proprio riavvicinamento alla natura, in una terra che ti impone la lentezza come valore primario: “L’avevamo sognata per anni, e ora è la nostra realtà, Antheia. Non più la vita nella grande città, ma un nuovo progetto di vita nella natura." Un cammino iniziato nel 2012 dal Piemonte all’Umbria, da Torino a Monteleone d’Orvieto. Nuovi obiettivi, i nostri valori in una nuova prospettiva, un nuovo ritmo di vita.” Nel 2017 Casa Antheia apre le porte ai suoi primi clienti, nel frattempo Cesare e Maria hanno già iniziato a mettere le mani nella terra, dedicandosi al loro uliveto e ai campi di zafferano, coltivando in maniera biologica. Oggi stanno realizzando un orto sinergico e si preparano ad organizzare corsi di agricoltura biodinamica, ma soprattutto ad accogliere wwoofer che li aiutino nei campi in cambio di vitto e alloggio.
La nostra solidarietà va anche a Fabrizio Ratti, proprietario dell’azienda di laterizi Antico Cotto Pievese. Fabrizio ci racconta la sua storia che lo vede in prima linea nella ristrutturazione degli antichi palazzi e strade d’Italia. Assieme a suo fratello, producono un particolare mattone di colore rosa che, fin dal medioevo, veniva usato per la costruzione di edifici e pavimenti di tutta la zona umbro/toscana/romana. Tutto andava bene, terra, acqua, fuoco e mani sapienti era tutto quello di cui avevano necessità, finché un giorno arrivò la crisi. Fabrizio ci racconta amaramente di come la famigerata crisi voluta dai potenti impattò violentemente sulla loro già piccola azienda, riducendo dell’80% personale e produzione. Uno scenario che, ahimè, siamo ormai abituati a vedere in questa nostra Italia dove gli artigiani fanno fatica a sopravvivere. Fabrizio ci spiega che, secondo il suo punto di vista, questa frenesia di oggi ha generato un mercato che non lascia spazio ai piccoli, bruciando le opportunità di lavoro. Se una volta per produrre un bene ci voleva tempo ma anche cura e dedizione, oggi la società vuole tutto subito. Le conseguenze primarie di questa frenesia sono pertanto due: un prodotto sempre più scadente per il consumatore e possibilità sempre più rare di poter lavorare onestamente per la piccola impresa. Ma il virtuosismo dei nostri artigiani sta anche nel fare di necessità virtù e Fabrizio inizia a studiare qualcosa di nuovo, qualcosa di innovativo. Oggi, dopo diverse sperimentazioni, la sua azienda produce anfore per la maturazione del vino e conservazione dell’olio, un nuovo mercato d’avanguardia e ricerca. Complimenti!
TATTO
L’ultimo senso che ti invitiamo a stimolare è il Tatto. E come se non venire sul posto e toccare con mano ciò che ti abbiamo proposto in questo Itinerario 5 Sensi? In questa parte di Umbria da non perdere, oltre al buon cibo e al bel panorama, troverai anche tantissimi laboratori per imparare mestieri o attività tradizionali organizzati dagli abitanti locali di questi borghi meno conosciuti.
Laboratorio di ferro battuto Lispi&CO. Iron&Design.
E dunque perché non provare un originale laboratorio di ferro battuto a casa di Emanuele ed il padre Claudio. Una vera e propria full immersion all’interno dell’officina di fabbro artigianale, dove potrai vivere un’emozione unica nella lavorazione di un metallo così nobile come il ferro. Assisterai all’utilizzo delle antiche tecniche della forgiatura e, guidato dalla famiglia Lispi, parteciperai alla realizzazione di qualche elemento in ferro battuto. Chiedi ad Emanuele informazioni su come organizzare il tuo laboratorio su www.italianstories.it.
Laboratorio intreccio vimini ad Allerona.
Ad Allerona, uno dei borghi più belli d’Italia, la Signora Irma organizza dei laboratori di intreccio e lavorazione artigianale del vimini per grandi e piccini. Dalla raccolta del midollino, alla preparazione per l’intreccio fino alla realizzazione di oggetti, ceste o souvenir che chiunque può creare e portare a casa some splendido ricordo di questa parte di Umbria da non perdere e che non ti aspettavi di trovare. Da tantissimi anni Irma insegna e protrae questa antica tradizione che aggiunge un tassello importante ad un borgo che già di per se è unico. Se volete imparare ad intrecciare il vimini, contattate la Signora Irma al suo numero di cellulare +39 348 2260338.
Laboratorio di tessitura a Paciano
A Paciano presso Palazzo Baldeschi, sede della Banca della Memoria del Trasimeno, sono già diversi anni che vive il progetto TrasiMemo Arts&Crafts. Un progetto di attivazione delle memorie che contribuisce a dare risonanza ai saperi artigianali nella zona del lago. Partecipa a questo progetto la tessitrice Monica Giacomelli che tiene corsi di tessitura con finalità solidali, principalmente per i pazienti del Centro di salute mentale del Trasimeno. Tuttavia TrasiMemo vuole anche essere uno spazio pubblico di coinvolgimento educativo e ludico in cui residenti e visitatori possano confrontarsi. Per questo Monica organizza periodicamente laboratori di tessitura anche per i turisti in visita a Paciano. Sotto la sua sapiente guida potrai imparare a realizzare una trama, ad utilizzare un telaio realizzando sciarpe, centri tavola e via dicendo. Fai visita alla sua bottega artigianale Penelope Tessuti in centro a Paciano, oppure scrivile una email a monicagiacomelli@me.com
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