RACCONTAMI L'UMBRIA

Cinema e tv, sempre più registi scelgono l’Umbria

Articolo partecipante a Raccontami l'Umbria 2020 - sezione Turismo Ambiente e Cultura

di Chantal Sikkink

La verde Umbria continua a far innamorare di sé registi  del grande e piccolo schermo.  L’elenco di coloro che, nel corso degli anni, hanno scelto la nostra regione come scenario per le proprie opere, è molto lungo. Oltre alla fiction “don Matteo”, ormai da anni girata qui da noi, non si possono non ricordare “Sunny days”, il videoclip girato a Bevagna da uno dei Dj più famosi al mondo,  Armin Van Buuren,  oppure la serie “Il nome della Rosa”, ispirata al capolavoro di Umberto Eco, o ancora il film “Blessed Virgin”.

 

“Il nome della Rosa”

Le riprese della serie, grande successo del 2019, sono state effettuate nel mese di maggio del 2018, tra Perugia e Bevagna. Nello specifico, i luoghi scelti per le scene che hanno visto come protagonisti attori del calibro di  Rupert Everett, John Turturro e James Cosmo, sono stati Piazza IV Novembre e la Rocca Paolina, per quanto riguarda il capoluogo umbro e la  chiesa di San Silvestro e il Mercato Coperto, per quanto riguarda Bevagna.

 

“Blessed Virgin”

L’estate scorsa, l’Umbria è entrata di nuovo in scena con Perugia, Bevagna e Gubbio. Dietro la macchina da presa, il regista olandese  Paul Verhoeven. Il film “Blessed Virgin” è un adattamento del lavoro accademico di Judith C. Brown, “Immodest Acts” e vede, nei panni della protagonista, la splendida attrice belga-francese Virginie Efira.  Efira interpreta il ruolo di Benedetta Carlini, una monaca lesbica, vissuta in epoca rinascimentale.

 

“Sara e Marti”

Bevagna è invece il suggestivo scenario scelto per la fiction Sara e Marti, in onda su DisneyChannel. La serie racconta la storia di due sorelle che, per seguire il padre, desideroso di fare lo scrittore, si trasferiscono dalla cosmopolita Londra alla piccola, ma bellissima, Bevagna.

 

Da Don Matteo a Carabinieri… fino alla splendida storia di Luisa Spagnoli
La verde Umbria, già prima delle opere citate sopra, è entrata nelle case degli italiani, grazie a fiction per il piccolo schermo, quali Don Matteo e Carabinieri. La prima è stata inizialmente girata a Gubbio, mentre successivamente il set è stato spostato a Spoleto.

La fiction Carabinieri, le cui prime riprese risalgono al 2002, ha avuto, invece, come base la bellissima Città della Pieve.

Perugia, infine, non poteva che essere la città scelta per raccontare l’incredibile storia di Luisa Spagnoli, fondatrice dell’omonimo marchio di abbigliamento, nonché della Perugina.

 

Dal cinema alla musica, tutti amano l’Umbria

Non si poteva che chiudere questa breve carrellata sui set umbri  che, di recente, hanno fatto da scenario a fiction e film, senza citare due musicisti che hanno scelto di girare il videoclip delle proprie canzoni, qui. Oltre al già citato Armin Van Buuren, non possiamo non ricordare Claudio Baglioni che, per il suo video “Io sono qui”, ha scelto la suggestiva pianura di Castelluccio di Norcia.

 

Dagli inizi del Novecento ai giorni nostri

Assisi e San Francesco

Perugia, Gubbio, Spoleto e Bevagna sono forse le città più utilizzate come set di fiction e film negli ultimi anni, ma, se il nostro sguardo va un po’ più indietro nel tempo, vediamo che la prima città umbra scelta come set  è stata Assisi. Già nel 1911, la città serafica ha fatto da sfondo ad una pellicola muta sulla vita di San Francesco, diretta da Enrico Guazzoni.

La figura del Poverello ha ispirato numerose pellicole, la gran parte delle quali girate in Umbria. La regista Liliana Cavani torna più volte sulla figura del Santo. Nel 1966 viene girato il suo primo lavoro: “Francesco d’Assisi”; nel 1989 “Francesco” con Mickey Rourke e Helena Bonham Carter. L’ultimo “Francesco” della Cavani è del 2014.

Parlando dei film ispirati al Patrono d’Italia, non possiamo, poi, non ricordare “Fratello Sole, Sorella Luna” di Franco Zeffirelli (1972) con Graham Faulkner e Judi Bowker, girato tra  Gubbio, Terni e Castelluccio di Norcia.

Tornando alla città in sé, film girati o ispirati ad Assisi sono “Uccellacci e uccellini!” (1966) del maestro Pier Paolo Pasolini, una commedia con il grande Totò e Ninetto Davoli e “Assisi Underground” (1984), un film drammatico, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, che narra la storia dell’aiuto dato dai frati agli ebrei perseguitati. Il film, diretto da Alexander Ramati, ha visto tra i suoi interpreti Maximilian Schell e Ben Cross.

 

Dagli anni ’30 agli anni ’50

Passano gli anni, siamo nel 1933. Il regista tedesco Walter Ruttmann, sceglie Terni per il film  “Acciaio”.

Tre anni dopo – e precisamente nel 1936 –  Bevagna arriva “terza” col film “Musica in Piazza”, una commedia diretta da Mario Mattoli.

Le macchine da presa tornano di nuovo in Umbria dopo la fine della seconda guerra mondiale. E’ il 1947, quando la bellissima Orvieto viene scelta da Luigi Zampa per girarci “Vivere in pace”. Solo un anno dopo, la stessa scelta viene fatta da Gianni Franciolini, regista di “Amanti senza amore”, del 1948, un film ispirato (liberamente) al racconto di Lev Tolstoj, “Sonata a Kreutzer”.

E siamo al 1951. Questa volta la città prescelta è Bettona. Il film che la vede protagonista è  “Sangue sul sagrato”, diretto da Goffredo Alessandrini e Michele Mesci.

 

Perugia in primo piano dagli anni ’50 ad oggi

Il capoluogo umbro viene scelto come set di un film solo nel 1953.  Il film in questione è “Bufere”, diretto da Guido Brignone. La pellicola vede in scena attori di primo piano, come Jean Gabin e Silvana Pampanini.

L’anno successivo Perugia è set di un altro  film, destinato ad avere un discreto riconoscimento. La pellicola in questione è  “La tua donna”, un’opera melodrammatica, scritta e diretta da Giovanni Paolucci e interpretata da Patricia Neal, Massimo Girotti e Lea Padovani.

Molto più fortunato, in quanto a riconoscimenti da parte del pubblico e della critica, è il terzo film girato per le strade della città: si tratta di “L’ultima neve di primavera” (1973).

Il 1973 è un anno d’oro, in fatto di film, per il capoluogo umbro. Perugia diventa infatti anche il set di “I corpi presentano tracce di violenza carnale”, noto anche come “Torso” di Sergio Martino.

L’anno dopo un altro autore di primo livello sceglie l’Augusta Perusia come scenario di una sua opera. Nel 1974 il maestro del brivido, Dario Argento, gira nel cimitero monumentale di Perugia parti di “Profondo Rosso”.  La sezione ebraica diventa “il” luogo ideale per ambientarvi il funerale della medium Helga.

 

Dall’horror al genere drammatico. Nel 1976 Perugia vede nascere “Il maestro di violino” di Giovanni Fago.

Dopo una pausa durata circa 10 anni, a metà anni Ottanta, il capoluogo umbro torna ad attrarre importanti registi. Nel 1985 Cesare Bastelli gira qui un film drammatico intitolato “Una domenica sì”; nel 1988 Perugia diventa il palcoscenico del thriller “Un delitto poco comune”, interpretato da Micheal York, sotto la direzione di Ruggero Deodato.

Perugia e il cioccolato, dopo un nuovo lungo periodo di eclissi, tornano protagonisti nel 2007 e nel 2011 con “Lezioni di cioccolato” 1 e 2, interpretati dall’ormai umbro di adozione, Luca Argentero.

 

Le altre location da Todi… a Spoleto fino a Gubbio

L’Umbria è davvero ricca di paesaggi e architetture suggestive.

Gubbio, molto prima di essere stata il set di Don Matteo, nel 1962, ha visto nascere un film proprio tra le sue splendide stradine. Si tratta della pellicola “Il segno del vendicatore” di Roberto Mauri.

Tra le città sicuramente più belle del nostro territorio, vi è Todi che però, stranamente, viene scelta come location per le riprese di un film solo nel 1973. La pellicola in questione è “Sette monache a Kansas City”, uno spaghetti-western di  Marcello Zeani.  Anni dopo –  più precisamente nel 1996 – la tenuta Fiore, poco distante dalla città, viene eletta  a set per un film d’autore. Nello specifico, Pupi Avati sceglie di girare qui “L’arcano incantatore”, un fantasy-horror.

La bellissima Spoleto appare invece in “Io e mia sorella” (1987) di Carlo Verdone, con la splendida Ornella Muti e l’altrettanto affascinante Elena Sofia Ricci.

 

Il Trasimeno ritrovo d’artisti

Mentre noi umbri sogniamo e visitiamo luoghi lontani, magari dall’altra parte del globo, molti scelgono la nostra regione come scenario delle proprie opere, siano esse video, film, fiction o documentari.  Poi c’è chi la impara a conoscere durante le riprese o chi se ne innamora, vedendola in qualche film e la sceglie come casa.  Il regista George Lucas (Star Wars), ad esempio, possiede un bellissimo monastero del XVI secolo a Passignano sul Trasimeno, dove ogni tanto alloggiano Steven Spielberg e Francis Ford Coppola … Chissà, magari in un prossimo futuro, anche loro sceglieranno la nostra Umbria per girarvi il proprio capolavoro.

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