RACCONTAMI L'UMBRIA

A Terni San Valentino è speciale

Articolo partecipante Raccontami l'Umbria 2012- sezione web

di Isa Grassano

TESTATA: Repubblica.it

DATA DI MESSA IN ONDA: 3 febbraio 2011

 «Tu pensi che rimarremo insieme per sempre?». «Cioè?».«Tutta la vita?». Due giovani bisbigliano queste frasi,guardandosi negli occhi e, allo stesso tempo, volgendo losguardo, verso la tomba di San Valentino. Quasi a volerchiedere una conferma al Santo, protettore dell'amore(martirizzato nel 273 proprio il 14 febbraio, durante lepersecuzioni ordinate dall'imperatore romano Aurelio). Sonoarrivati a Terni, da molto lontano, innamorati e speranzosi.Come tutte le centinaia di coppie che affollano, per tuttofebbraio, la Basilica dedicata al Santo (nell'immediataperiferia della città e custodisce la tomba). «Sono tempidifficili ma per fortuna a salvarci c'è almeno l'amore», diceun'altra ragazza del posto in attesa di ricevere, insieme al suocompagno, la benedizione per la Festa della Promessa(ovvero l'impegno a sposarsi entro l'anno, celebrazionereligiosa che si svolge la domenica antecedente la festa diSan Valentino).Già, perché da queste parti, con un patrono così speciale, ogni cosa è nel segno dell'amore.Sarà anche per questo che si è soliti definire l'Umbria come il "cuore" (seppur verde) d'Italia?Impossibile non restare coinvolti da questo grande sentimento e dal fervore popolare che animala cittadina, entrata di diritto tra le più romantiche d'Italia. Basti pensare che più di mille abitantiportano il nome di Valentino o Valentina. In ogni mese dell'anno, la provincia mantiene il suoalone di romanticismo ed è frequentata da coppie di fidanzati, coniugi, amanti, spinti daldesiderio di avere una protezione dal cielo, ma anche da single che pregano affinché il Santo,esaudisca il sogno di poter trovare presto l'anima gemella. Sull'origine di questa tradizione siraccontano diverse storie, che sfumano in leggenda. La più toccante è quella che parladell'amore di Sabino, legionario pagano, e Serapia, ostacolati dai rispettivi genitori perchéappartenevano a religioni diverse. I due giovani si rivolsero al vescovo per ottenere aiuto ed eglisi adoperò per farli stare insieme per sempre. Si dice, infatti, che quando Serapia morì, Sabinoinvocò il santo perché intercedesse presso il Signore per poter essere vicino a lei anche dopo lamorte. E un sonno beatificante unì quei due cuori, mentre si stringevano per l'eternità.Anche quest'anno, in onore di San Valentino, si celebreranno le "Valentiniane", manifestazioniche spaziano in ogni settore, oltre a quello religioso: dagli incontri sportivi (la Maratona di SanValentino e la Gran fondo di ciclismo) ai momenti musicali fino a quelli legati all'arte (le sculturedi luce di Lodola collocate in vari angoli delle strade).Un suono di tromba segnerà il via e travalicheràogni confine geografico, unendo tutti in un respiro, un battito, uno sguardo, una carezza. Unbacio. Del resto se si vive con la passione come "soffitto", la passione non può che essere ilfulcro. Tutte le più importanti opere architettoniche delterritorio, dalla Basilica di San Valentino, al Palazzo Spada, dall'Arco di Carsulae alla Torre d iColleluna, saranno riprodotte in cioccolato dai maestri cioccolatieri e tutte da assaggiare.Insomma "Terni dal cuore fondente", come recita il claim di questa edizione, per ricordare ancheun altro aspetto fondamentale: il legame con le acciaierie, tanto da essere definita la"Manchester italiana", stretta tra i fiumi Serra e Nera. «...Mi si aprì il cuore quando, alcune migliaprima di Terni, mi si aprì la Valle del Nera, e di nuovo mi si spalancò davanti agli occhi ilParadiso... ». Così il tedesco Johann GottfriedSeume, uno dei Viaggiatori del Gran Tour,descrive, ai primi dell'800, lo spettacolo naturale legato al fiume Nera. E può essere questo ilpunto di partenza per continuare la fuga con la dolce metà.Oggi, come all'epoca dei grandi viaggi di formazione attraverso l'Europa, il parco fluviale delNera abbaglia come una visione. L'incanto è totale poi quando ci si trova di fronte alle Cascate delle Marmore, la più alta cascata d'Italia (a soli 6 km dal centro di Terni), una stupefacenteforza della natura "orribilmente bella" come disse Lord Byron (il belvedere Byron e quello diPenna Rossa offrono uno sguardo d'insieme insuperabile) dove il torrente Velino precipita in treacrobatici salti, sul fiume Nera che scorre 165 metri più in basso.

La leggenda fa risalire l'originealla ninfa Nera. Si narra di un amore, ancora l'amore, del pastorello Velino, che rifiutato dallaNinfa, si gettò dalla rupe pur di congiungersi alle sue acque. Al primo salto della cascata, unatappa obbligata è il "Balcone degli Innamorati". Uno spettacolare terrazzino, incastonato nellaroccia di travertino, a pochi centimetri dalla cascata: basta allungare una mano per avvertire ilbrivido freddo delle grandi gocce in caduta libera. Anche qui aleggia la figura di San Valentino,perché si racconta che il santo, per dimostrare la purezza della bella Nerina messa in dubbio dalcompagno, percosse la rupe col bastone pastorale facendo scaturire uno zampillo capace diformare un grandioso velo da sposa.Lasciato alle spalle il fragore delle acque si riconquista il silenzio girovagando tra paesini eborghi medievali, arroccati sulle cime delle colline, simili a piccoli presepi. Come Cesi, l'anticacapitale delle Terre Arnolfe, frazione di Terni. Uno dei punti di forza è la Grotta Eolia, conosciutagià ai tempi dei Romani, tanto che lo storico Plinio la cita in uno dei suoi scritti, definendola"Grotta di Eolo", in quanto ne usciva costantemente un forte getto d'aria. Si può percorrereall'interno per "perdersi" in profondità tra storia e aneddoti.Poco distante c'è il borgo medievale di Sangemini, dalla forma di una chiocciola, sinuosamenteavvinghiato ad un colle. È piacevole gironzolare tra l'intreccio di scale e scalette, archi e vicoliripidi, fino a giungere alla piazza di Palazzo Vecchio con il duecentesco palazzo Pubblico e latorre, ricostruita nel ‘700. Infine, per una passeggiata mano nella mano si va sulla riva del Lagodi Piediluco (il nome "piediluco" significa "ai piedi del bosco sacro", infatti è immerso in una fittavegetazione) con il Monte Caperno, dalla forma di largo cono. E' stata ribattezzata la "Montagnadell'Eco", perché é in grado di rimandare, in pochi secondi, fino a due endecasillabi (ogniendecasillabo si compone di 11 sillabe). Insomma, il posto giusto, dopo il sacro, per coronareancora una volta la promessa d'amore. «Pensi che rimarremo insieme per sempre?».Sempreee, sempreee, sempreee...e l'eco si confonde con il vento.

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