OPINIONI
12 giugno 2017
Import-Export dell’Umbria nel 1° trimestre 2017
di Alberto Mossone
Oggi, 12 giugno, l’Istat ha pubblicato i dati provvisori della bilancia commerciale italiana nel 1° trimestre 2017,che presentano dati estremamente positivi.
Le esportazioni italiane sono cresciute ben del 9,9% sul 1° trimestre 2016, attestandosi a 99,1 miliardi di euro, mentre l’import è stato di 89,9 miliardi, con un aumento del 13,7%..L’aumento dell’import ben superiore a quello dell’export ha portato ad una contrazione del saldo dell’interscambio commerciale nazionale, passato da un surplus di 9,1miliardi di €, ad un attivo di 6,6 (-27,6%).
L’Umbria registra una performance leggermente inferiore per quanto riguarda l’export, aumentato del 7,1% sul 2016, toccando 983 milioni di euro, pari allo 0,9% del dato nazionale.
Contemporaneamente le importazioni umbre nel 2017 sono aumentate più della media nazionale, attestandosi a 693 milioni di euro (-+ 25,0 sul 2016) e il saldo attivo della bilancia commerciale regionale è diminuito del 20,4%, passando da 364 milioni di euro a 290, pari comunque al 4,4% dell’attivo a livello nazionale.
.L’Umbria continua quindi a dare un contributo positivo all’interscambio del nostro Paese, permanendo, tuttavia, un’ insufficiente penetrazione del Made in Umbria nei mercati internazionali.
Opposto è l’andamento dei dati nelle due province: mentre Terni registra un aumento dell’export del 17,1%, per la provincia di Perugia l’export è aumentato del 2,7 %. Contemporaneamente l’import di Terni è aumentato del 31,4% e quello di Perugia del 21,4% rispetto al 1° trimestre 2016..
Questi andamenti difformi portano il saldo attivo della provincia di Terni ad una diminuzione del 23,1% (come è noto questo dato è strettamente legato all’interscambio dell’acciaio, principale voce dell’export e dell’import provinciale) mentre quello della provincia di Perugia è diminuito del 19,7%.
Luci ed ombre, dunque, che, considerando la stagnazione dei consumi interni, confermano la necessità per le Istituzioni e per le Imprese della nostra regione di investire fortemente nei processi di internazionalizzazione, puntando a medio termine a migliorare il grado di penetrazione dell’Umbria sui mercati esteri, diversificando il ventaglio geografico dei mercati di sbocco ed aumentando il numero delle aziende esportatrici, ma anche effettuando investimenti diretti all’estero per una maggiore radicalizzazione sui mercati esteri prioritari, passando dall’esportazione a forme più evolute di internazionalizzazione.
Esempi virtuosi di aziende familiari definite “multinazionali tascabili” come la Meccanotecnica Umbra, che ha recentemente festeggiato i suoi 50 anni dalla fondazione, o come il Gruppo Angelantoni, nato a Milano nel 1932, ma con headquarter a Massa Martana, dovrebbero trovare altri imprenditori altrettanto aperti ad investire nei mercati mondiali, ma servirebbe anche un maggior supporto pubblico a favore dell’internazionalizzazione, per accompagnare le imprese ad affrontare le sfide difficili del mercato globale in questo scenario geopolitico turbolento e iper-competitivo.
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