MARKETING
10 settembre 2015
Analisi del livello di digitalizzazione delle PMI nella provincia di Perugia
di La Redazione
Nell’ambito del progetto “Made in Italy – Eccellenze in Digitale”, promosso da Google e Unioncamere, volto a favorire la diffusione della tecnologia digitale, la Camera di Commercio di Perugia ha deciso di valorizzare l’esperienza del programma (giunto alla terza edizione) attraverso uno studio sul livello di digitalizzazione delle PMI della provincia.
Sebbene l’indagine abbia analizzato un campione auto-selezionato (509 PMI appartenenti ai settori agroalimentare, artigianato artistico e turismo) e non la totalità delle imprese iscritte alla Camera di Commercio di Perugia, i dati ci consentono di osservare alcuni trend significativi in relazione ai processi che investono l’economia digitale.
L’obiettivo perseguito dalla ricerca è stato infatti quello di monitorare, misurare, valutare il grado di consapevolezza e presenza sul web delle suddette imprese, al fine di individuare le principali criticità che rappresentano un freno al processo di conversione e sviluppo tecnologico.
“Le imprese umbre esaminate – commentano i digitalizzatori Giovanni Bartocci e Lucia Giuliani – dimostrano di aver accettato la sfida del digitale, ma in molti casi manifestano una conoscenza superficiale di alcuni fattori-chiave legati alla gestione del proprio spazio sul Web. Ad esempio, nonostante l’81,7% delle attività analizzate possiede un proprio sito Web, solo nel 43,7% dei casi i siti sono Mobile, ovvero siti intelligenti capaci di adattarsi ai diversi dispositivi (Pc, smartphone, tablet, wearable) e ai differenti sistemi operativi (Android, iOS, Windows etc..). Perché l’esperienza mobile è decisiva? I dati Audiweb Nielsen 2015 ci dicono che il 70% degli accessi ad Internet avviene da mobile.
Per quanto concerne invece l’e-business, con riferimento alle vendite on-line, il 18% delle aziende (agroalimentare – artigianato artistico) possiede un e-commerce, strumento essenziale per colmare la distanza fra un domanda online di prodotti “Made in Italy” in constante crescita e un’offerta che risulta essere ancora inadeguata.
Altro aspetto cruciale – proseguono i due borsisti – è la presenza sui Social Network, oramai divenuti strumenti di comunicazione e promozione irrinunciabili: oltre il 70% delle imprese possiede almeno un Social, sebbene l’utilizzo e la gestione dei contenuti appare non idonea. Dunque, ci sono segnali abbastanza positivi: occorre partire da lì per consentire alla nostra economia locale di afferrare il treno del digitale”.
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