LO SCAFFALE
A cura di Antonio Carlo Ponti
31 dicembre 2013
Montefalco: la terra e la memoria
Montefalco, La Tipografica Bevagna, 2013, pp. 556, ill. bn, s.i.p.
Un compendio di vastissima intensità e mole, dettato da un amore quasi maniacale per la propria città (l’Autore ne è stato un efficiente Sindaco negli anni del terremoto 1997), e il sottotitolo suggerisce “nella storia, nelle opere, nei riti, nelle persone e nelle parole della vita agricola montefalchese”. L’orizzonte è quello della civiltà contadina del contado e del borgo, l’antica Coccorone, la cosiddetta “ringhiera dell’Umbria” che deve molto ai frati francescani per aver invitato Benozzo Gozzoli nella chiesa di Santo Francesco ora museo e le agostiniane per aver dato ospitalità e opportunità alla Santa del luogo Chiara da Montefalco. In quasi seicento fitte pagine Gambacurta, già valente e innovativo insegnante di scuola media, eccellente poeta in vernacolo, riunisce, seguendo quella che Umberto chiama “vertigine della lista”, un gustoso glossario, decine di biografie di artigiani, sei pagine di bibliografia, un dizionarietto biografico degli uomini e delle donne illustri, la storia del sagrantino, la descrizione dei mestieri e delle pratiche agricole, fotografie, usi e costumi, gli allevamenti animali, l’elenco degli informatori, perché il libro si basa soprattutto sulla registrazione delle fonti orali, stornelli con musica e parole, superstizioni e credenze popolari, perfino come si truccavano e vestivano le donne. Frutto di estenuanti e appassionate indagini, il libro si pone senza dubbio come un piccolo capolavoro del suo genere, un mix di storiografia, cronaca quotidiana, antropologia, sociologia, la cui utilità soltanto uno stolto negherebbe.
Autore del libro Luigi Gambacurta