LO SCAFFALE
A cura di Antonio Carlo Ponti
30 settembre 2012
Ciò che rimane Filippo Micheli a cento anni dalla nascita
Terni, Edizioni Thyrus, 2012, pp. 598, ill. bn, s.i.p.
Un grosso volume nel quale sono raccolti discorsi, testimonianze, vicende relativi a un uomo politico di primo piano nel panorama della dirigenza umbra. Sto scrivendo di Filippo Micheli (Montefranco 1911-Terni 1995), parlamentare della Democrazia Cristiana dal 1948 al 1994, più volte sottosegretario, segretario amministrativo del partito dal 1969 al 1982, uno dei deputati più rispettati e autorevoli della regione e del collegio umbro-sabino, fra le altre sue benemerenze quella di aver fondato e presieduto per quindici anni il Centro per il Piano di sviluppo economico e sociale dell’Umbria. Non mancano articoli e saggi di carattere personale, come le origini piccolo-borghesi della famiglia, il lavoro impiegatizio iniziale e l’esperienza nei sindacati, nella Coltivatori diretti, negli organismi cattolici più avveduti e attivi. Una monografia- antologia che mancava, dalla quale si evincono documenti e notizie utili a capire l’Umbria dal dopoguerra alla fine degli anni Novanta, quando i grandi partiti che avevano fatto la storia dell’Italia repubblicana si spensero per esaurimento della loro propulsione e per lo stadio di corruzione che non in piccola parte li governava.
Autore del libro Aristide Radicchi