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31 dicembre 2012
Una poltrona per otto
di Pietro Tacconi
Automotive, evoluzione del settore e futuro per l’Umbria
Il mercato in cui si misura l’automotive è tra i più competitivi al mondo. Basti pensare che le case automobilistiche e le numerosissime aziende che lavorano nella filiera investono generalmente almeno il doppio della media delle imprese italiane in attività di ricerca e sviluppo di nuovi materiali e/o prodotti. Un tempo, il benessere economico di una casa automobilistica aveva conseguenze dirette sul benessere economico del suo stesso Paese, in quanto fautrice e anello di congiunzione finale di una lunga filiera interna di aziende e manodopera ad essa direttamente e/o indirettamente collegata. In Italia la FIAT è stata sempre particolarmente emblematica di questa verità. È però evidente che in un mercato come quello italiano, testimone dal 2007 ad oggi di un calo nella fabbricazione di autovetture di oltre il 50% con una produzione totale nel 2011 inferiore alle 500.000 unità all’anno (la Francia ne ha prodotto 1.900.000, la Germania 5.800.000 ed il mondo intero 80 milioni), soltanto quelle aziende che hanno saputo espandere i propri mercati oltre i confini nazionali – e naturalmente superare anche la concorrenza – sono riuscite non solo a sopravvivere, ma in alcuni casi anche a crescere. Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio sulla filiera autoveicolare italiana realizzata dall’ANFIA, in Italia una impresa automotive su tre non intrattiene più rapporti commerciali con la FIAT. In un mercato europeo in sovraccapacità produttiva, uno mondiale in crescita del 6,6% ed uno italiano in cronica sofferenza, le imprese italiane della filiera automotive – che grazie al continuo impiego di nuovi materiali e sistemi di sicurezza più sofisticati sono sempre più numerose e diversificate – spostano le loro attenzioni laddove si concentra la produzione, ovvero l’area NAFTA, il Brasile, l’Europa dell’est e la Russia, la Turchia, l’India e la Cina. All’estero, l’automotive Made in Italy si distingue non solo per le qualità tecniche dei propri prodotti, ma spesso anche per quella flessibilità e quel dinamismo che consentono di modificare/creare prodotti su richiesta, nonché di gestire e rispondere prontamente ad improvvisi picchi produttivi. Tuttavia, il nanismo dell’impresa media italiana paragonata a quella francese, tedesca o americana, è riscontrabile anche in questo settore. Per tale motivo, i buoni risultati sull’export non potranno da soli continuare a garantire la sopravvivenza dell’industria automotive italiana. È quanto mai necessario superare radicate logiche di individualismo per giungere a forme di collaborazione comune, dove le expertise di molti singoli, affiancati in maniera sistemica, conferiscono valore aggiunto, rafforzando ed ampliando la competitività di tutti. Questa è stata la logica sottostante la firma, promossa da Confindustria Perugia e con l’organizzazione tecnica di Umbria Export, del contratto di rete “ Automotive Umbria ”, uno dei primi sottoscritti nella nostra regione, da parte di un gruppo di otto aziende per nulla esaustivo ma certamente molto significativo delle competenze che esprime il nostro territorio: Angelantoni Test Technologies Srl , Bazzica Srl, Faist Componenti Spa , Fonderie e Officine Meccaniche Tacconi Spa , Meccanotecnica Umbra Spa , Proma Spa , Promass Srl e Tecnokar Trailers Srl . Sebbene già da tempo tutte ampiamente presenti sui mercati mondiali, queste prime otto imprese hanno deciso, senza abdicare alla propria identità, di mutare parte del proprio modello strutturale, condividendo risorse, informazioni, contatti, strategie e programmi, allo scopo di accrescere, ciascuno, la propria leva competitiva. Per il momento, si tratta di un primo passo da parte un raggruppamento ristretto, proveniente da un piccolo territorio, che si misura con i giganti industriali del mondo intero. Ciò nondimeno, si tratta di un passo importantissimo, la cui validità è confermata dalle tendenze del mercato, dal numero rapidamente crescente di nuove aggregazioni e forme di raggruppamento, e a breve – ne siamo certi – anche dai risultati.