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31 marzo 2011
Reti di impresa, un’opportunità da cogliere
di La Redazione
Le Reti di Impresa possono rappresentare una via di uscita dalla frammentarietà del panorama imprenditoriale locale, lo strumento per spezzare l’emarginazione in cui spesso finiscono tante aziende di dimensioni ridotte. E per il sistema economico provinciale costituito per la quasi totalità da realtà aziendali piccole e spesso micro, le Reti appaiono realmente non tanto una possibile opzione, quanto una direzione obbligata. Sulle Reti di Impresa la Camera di Commercio di Perugia e il Comitato Giovani Imprenditori, di intesa con la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia, hanno invitato a fare una riflessione attenta sullo stato di applicazione di questi sistemi operativi all’interno del nostro sistema economico e sulle possibilità di sviluppo. . Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia, è convinto: “Non possiamo ignorare che le nostre piccole imprese, anche quelle di successo, soffrono l’impatto con una pressione competitiva altissima e differenziata su scala globale. Agire in Rete, secondo accordi preconcordati, in alleanza con altre imprese, con gli istituti di ricerca e gli enti che fanno innovazione, è una scelta che può risultare decisiva”. Il Sistema Camerale lavora per dare forza alle Reti e un passo importante è stato compiuto con la firma di un protocollo di intesa tra Unioncamere e ReteImpresa declinato in vari punti partendo dalla diffusione della cultura della collaborazione e dell’aggregazione interimpresa. Perché l’agire in rete è anche un fatto di cultura: se non si vincono le diffidenze e l’individualismo, le Reti resteranno una grande opportunità non colta. La Rete non è una somma di debolezze, ma la risposta alla pressione competitiva da parte di imprese che hanno qualcosa da dire: imprese attive e innovative che attraverso la Rete si danno basi organizzative più solide caratterizzate da nuovi modelli di coordinamento e assetti giuridici. Il portavoce del Comitato Giovani Imprenditori della Camera di Commercio di Perugia Marco Federici: “Oltre alle potenzialità in termini operativi – ha detto Marco Federici - la Rete può aiutare le pmi, a disporre di figure manageriali di alto livello, ad esempio nelle aree marketing, finanza e del controllo di gestione. I contratti di Rete possono essere una risposta immediata alla crisi e un assetto futuro di parte del sistema produttivo. In questo senso i contratti rappresentano una delle possibili aggregazioni tra imprese con il vantaggio di farle collaborare senza nulla perdere in termini di flessibilità e autonomia”. Perché mettersi in Rete non significa essere meno liberi, al contrario: ogni imprenditore resta leader della sua società, ma grazie alla maggiore massa critica offerta dalla Rete riesce a dare più valore alla sua capacità e alla sua competenza. . Elemento centrale e determinante nella costituzione di una Rete di Impresa è l’acquisizione di conoscenze prodotte dai centri di ricerca a cominciare dalle Università. “La Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia - ha ricordato il Preside della Facoltà Prof. Gianni Bidini - ha sempre assegnato la massima importanza allo sviluppo e al trasferimento del proprio patrimonio conoscitivo e tecnologico al sistema imprenditoriale locale”. Seguendo essenzialmente tre direttrici: trasferimento diretto di tecnologia alle imprese: promozione e sostegno di esperienze formative dei neo laureati in aziende locali; realizzazione di spin off di ricerca, imprese che applicano le conoscenze specifiche sviluppate nelle nostre strutture di ricerca. In pochi anni sono stati portati a termine una decina di spin off che hanno interessato vari settori di ingegneria con il coinvolgimento sia di Perugia che di Terni. Tra questi la Net Value che opera proprio sul fronte della creazione di Reti di Impresa”.