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31 dicembre 2015
L’Italia fotografata da Symbola in 10 “selfie”
di Paola Buonomo
C’è un Paese in Europa che vanta un positivo spread green. Quel paese è l’Italia. Il nostro modello produttivo è tra i più innovativi ed efficienti in campo ambientale, tanto da essere leader in Europa per efficienza dei consumi e riduzione delle emissioni climalteranti. A parità di prodotto, le nostre imprese usano meno energia e producono meno emissioni facendo meglio anche di un grande paese manifatturo come la Germania. Idem dicasi per l’utilizzo di materie prime e la produzione di rifiuti.
Siamo primi in Europa anche nel riciclo industriale: recuperiamo 25 milioni di tonnellate di materia ogni anno sui 163 totali europei, la Germania che ha un’economia più grande 23, questo ci consente un risparmio di energia primaria di oltre 15 milioni di tep e di evitare 55 milioni di tonnellate di emissioni di CO2.
E siamo all’avanguardia anche nelle rinnovabili: l’Italia è primo paese al mondo per contributo del fotovoltaico nel mix elettrico nazionale (7,9%, dati relativi al 2013), meglio di Grecia (7,6%) e Germania (7%), ma anche del Giappone (sotto il 3%) di Usa e Cina (meno dell’1%). Merito soprattutto delle molte imprese che hanno scommesso sul green. Quasi un’impresa italiana su quattro durante la crisi ha scommesso sulla green economy, che vale 102.497 milioni di euro di valore aggiunto, con vantaggi competitivi in termini di export e innovazione, tanto che nella manifattura le imprese eco-investitrici esportano ed innovano circa il doppio delle altre (rispettivamente il 43,4% contro il 25,5% e il 30,7% contro il16,7%).
Ed è anche grazie a queste performance se con un surplus commerciale manifatturiero con l’estero di 134 miliardi di dollari nel 2014, l’Italia si conferma uno dei soli cinque paesi al mondo che possono vantare un surplus commerciale manifatturiero superiore a 100 miliardi di dollari.
Questa è l’Italia che Fondazione Symbola racconta nel Dossier "L’Italia in 10 selfie.2016 - Una nuova economia per affrontare la crisi, protagonisti della sfida del clima".
Il dossier sarà diffuso a gennaio 2016, ma sul sito della Fondazione è possibile trovarne alcune interessanti anticipazioni.
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