IMPRESA BENE COMUNE
Quando la legalità premia
Il Rating di legalità: una corsia preferenziale per le imprese nell'accesso al credito e ai contributi pubblici
di Filippo Amadei
Il Rating di Legalità è un nuovo e innovativo strumento introdotto nel novembre 2012 dall’AGCM - Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - ed entrato in vigore dal 2 gennaio 2013, in collaborazione con i Ministeri della Giustizia e dell’Interno, con lo scopo di promuovere in Italia i principi di legalità ed eticità nei comportamenti aziendali.
Il riferimento normativo, che individua la necessità di realizzare un Rating di Legalità, è il Decreto Legge 24 gennaio 2012 n. 1, cd. ‘Decreto Liberalizzazioni’, poi modificato con la relativa legge di conversione del 24 marzo 2012, n. 27 ‘Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività’, per essere poi perfezionato e cristallizzato nel nostro ordinamento con la Legge 18 maggio 2012, n. 62 di conversione del c.d. ‘Decreto commissioni bancarie’ (Decreto Legge 24 marzo 2012, n. 29).
A questo di aggiunge la Delibera n. 24075 del 14 novembre 2012 dell’AGCM, cioè il regolamento di attuazione (revisionato a giugno, luglio e dicembre 2014), che chiarisce tutti i requisiti tecnici e la procedura di attribuzione del Rating.
Il Rating di Legalità è uno strumento voluto e introdotto dal legislatore per contrastare, unitamente ad ulteriori e diverse misure, la piaga dell’economia sommersa (oltre il 12% del PIL nazionale secondo l’Istat), incentivando la “legalità, ovvero premiando quelle organizzazioni trasparenti e sane, non solo dal punto di vista economico-finanziario e di compliance alla legge, ma anche per quanto attiene ad iniziative che vadano “al di là” degli obblighi di legge, come ad esempio la responsabilità sociale d’impresa.
Il Rating di Legalità può essere attribuito ad ogni tipo di impresa che ne faccia richiesta, sia essa in forma collettiva o individuale, purché operante nel territorio nazionale, con un fatturato minimo di 2 milioni di Euro nell’ultimo esercizio chiuso nell’anno precedente alla richiesta di Rating e iscritta al registro delle imprese da almeno due anni alla data della richiesta di attribuzione del Rating.
Il meccanismo del Rating può essere accomunato ad una pagella: viene attribuito un punteggio da una stella (relativo alla compliance normativa) a tre stelle (relative al possesso di requisiti che vanno “al di là” degli obblighi di legge) sulla base delle dichiarazioni delle aziende, rese in forma di autocertificazione mediante la compilazione di un apposito formulario scaricabile dal sito dell’AGCM, che saranno verificate dall’Autorità tramite controlli incrociati.
Ma per quale motivo una impresa dovrebbe ottenere il Rating di Legalità? Quali sono i benefici?
In base al decreto MEF-MISE del 20 febbraio 2014, n. 57 il Rating attribuito si traduce in benefici concreti, equivalenti a migliori possibilità di accesso al credito e all’atto dell’assegnazione di bandi o contributi pubblici.
Per quanto riguarda le PA, infatti, il suddetto decreto prevede che esse debbano tenere conto delle imprese in possesso di Rating all’atto dell’emanazione di bandi o della concessione di finanziamenti, attraverso sistemi di premialità, quali:
- la preferenza in graduatoria
- l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo
- la riserva di una quota delle risorse finanziarie allocate
Già numerose Pubbliche Amministrazioni, quali Camere di Commercio e Regioni, hanno emanato bandi, leggi e regolamenti in cui si tiene conto del Rating di Legalità con tutta la serie di benefici connessi precedentemente espressi.
In secondo luogo, il Rating garantisce un migliore accesso al credito bancario, dal momento che tale strumento viene computato in sede di istruttoria per la concessione del finanziamento, implicando:
- una riduzione dei tempi e dei relativi costi,
- una variabile nella determinazione delle condizioni economiche di erogazione, ove se ne riscontri la rilevanza rispetto all'andamento del rapporto creditizio.
Anche in questo caso, esistono già alcuni esempi in Italia di istituti di credito che tengono in considerazione il Rating sia dal punto di vista della diminuzione dei tempi e dei costi di istruttoria, sia di migliori condizioni economiche di erogazione del credito richiesto dall’impresa.
Inoltre, le imprese che decidono di ottenere il Rating di Legalità possono aumentare la propria visibilità sul mercato, dal momento che l’AGCM pubblica su un’apposita sezione del proprio sito internet, costantemente aggiornata, l’elenco delle imprese in possesso di tale strumento.
Infine, l’adozione di una politica votata alla legalità, alla responsabilità sociale e alla trasparenza migliora le performance organizzative e favorisce opportunità di fare business, potenziando l’immagine aziendale e migliorandone il posizionamento competitivo, anche a livello internazionale. In quest’ottica, il Rating costituisce uno strumento di trasparenza all’interno della supply chain, ponendosi a garanzia di una condotta aziendale incardinata nel rispetto della legalità e della sostenibilità.
L’adesione al Rating di Legalità ha subito un’impennata esponenziale dal 2013, anno della sua introduzione, ad oggi.
Basti pensare che, se nel 2013 le imprese che avevano richiesto il Rating di Legalità erano 142, nel 2014 tale dato è quasi triplicato, arrivando a 402. Relativamente al 2015 (dati a fine aprile) tale numero si assesta a 461 casi. Questo aumento è connesso al fatto che il Rating, da un lato, incomincia ad essere uno strumento conosciuto sul mercato italiano, e dall’altro che il decreto MEF-MISE ha stabilito chiaramente una serie di benefici, solo a partire dal 20 febbraio 2014. Infine, proprio a partire dalla pubblicazione del suddetto decreto MEF-MISE, numerose PA, in primis, hanno dimostrato di recepire queste indicazioni, emanando avvisi e bandi pubblici in cui si tiene effettivamente conto del Rating di Legalità.