IL PUNTO
31 dicembre 2013
Camera di commercio: punto di riferimento per un sistema economico locale
di Giorgio Mencaroni
Nel dicembre scorso la Camera di commercio di Perugia ha avviato la procedura per il rinnovo dei propri organi statutari: entro il 25 giugno avremo un nuovo consiglio, una nuova giunta e un nuovo presidente, che daranno vita alla quarta consiliatura dall’entrata in vigore della legge di riforma degli enti camerali. L’esperienza di governo vissuta nell’ultimo quinquennio ha attraversato uno dei periodi più neri della storia economica e sociale del nostro paese. La Camera di Commercio di Perugia ha fatto argine e sfruttando ogni propria prerogativa, competenza, risorsa ha messo in campo uno sforzo senza precedenti per sostenere le imprese, garantendo interventi mirati, concreti, spendibili, come quelli adottati per il 2014 cui andranno 7,4 milioni di euro, comprensivi degli importi derivanti dalla maggiorazione del diritto annuale che eroghiamo alla Quadrilatero per gli assi viari tra l’Umbria e le Marche e per l’Aeroporto S.Francesco di Assisi. Una dimostrazione di forte valenza istituzionale per un ente uscito da due successive riforme che ne hanno rivisto, potenziandoli e rafforzandoli, il ruolo tra le istituzioni, i compiti e le funzioni sul territorio, le modalità organizzative e la governance. Dunque Camere di Commercio più autorevoli, perché inserite esplicitamente nel quadro delle istituzioni del paese. Più rappresentative, perché modellate per essere espressione trasparente del contributo delle imprese alla creazione di ricchezza e benessere sul territorio. Più efficienti, perché è stata valorizzata la loro dimensione di rete e quindi la loro capacità di ottimizzare risorse e costi. Le Camere e il loro sistema, ancora oggi hanno margini di perfettibilità, ma funzionano. Dovrebbe esserne consapevole il nuovo governo nel momento in cui avvierà la discussione sul Jobs Act del Presidente Renzi, in cui viene adombrata la possibilità di eliminare l’obbligo di iscrizione delle imprese alla Camera di Commercio. Quale sia il fondamento di questa proposta, francamente, sfugge, a meno che non si pensi che la principale istituzione di rappresentanza economica riconosciuta e regolata da leggi dello Stato, sia diventata superflua. Le Camere non ci stanno e penso di poter dire neanche le imprese, che conoscono benissimo il peso delle loro Camere di Commercio. A cominciare da quella di Perugia, punto di riferimento per un sistema economico locale oggi alle prese con difficolta straordinarie. Ogni nostra azione è orientata verso l’impresa: dal sostegno all’accesso al credito delle pmi, con un budget annuo che supera il milione e cento mila euro, alle azioni rivolte al miglioramento della dotazione infrastrutturale del territorio provinciale. E all’Internazionalizzazione, che ci vede impegnati nel ruolo di “incubatore export” per le pmi che vogliono aprirsi ai mercati esteri. Il programma promozionale, che sviluppiamo in sintonia con il Centro Estero dell’Umbria, ricostituito da sistema camerale locale e Regione, propone iniziative e missioni sui mercati di maggior interesse per i comparti produttivi più dinamici. Parlando di Registro Imprese – visto che proprio la tenuta del Registro Imprese è stata messa in discussione nel Jobs Act – a Perugia solo nel 2013 abbiamo assolto al rilascio di 70.755 visure e certificati e, sempre lo scorso anno, grazie all’alto livello di informatizzazione dei nostri servizi, siamo stati in grado di chiudere 66.841 pratiche telematiche, anche queste legate alla gestione Registro Imprese, e altre 4.443 pratiche Artigiane. Quasi 10.000 sono stati invece i depositi dei Bilanci presso i nostri uffici. Come dire, siamo oltre le 410 operazioni chiuse ogni giorno dell’anno. Senza dire dell’attivazione della Comunicazione Unica, che permette l’apertura di una impresa in un giorno. E senza dimenticare che il Registro Imprese è anche un formidabile strumento di legalità, che le Camere mettono gratuitamente a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e delle Forze dell’ordine per l’attività di vigilanza, prevenzione e repressione dei fenomeni di illegalità. Proprio sul fronte Legalità e Trasparenza la Camera di Commercio di Perugia ha agito con grande decisione portando a compimento l’apertura dello Sportello della Legalità, presidio che offre assistenza a coloro che sono esposti al rischio racket ed usura, o, più in generale, si trovano ad affrontare situazioni di illegalità. Siamo stati antesignani sul fronte della giustizia alternativa ed oggi è più che consolidata l’operatività dei Servizi di Mediazione e Arbitrato. Tutto questo senza alcun costo per lo Stato, visto che – è bene ricordarlo – il Sistema delle Camere di Commercio è finanziato dalle imprese attraverso il versamento del diritto annuale. Al contrario, in applicazione delle ultime norme in materia di Spending Review, siamo noi Camere di Commercio a versare allo Stato i tagli che pratichiamo alle nostre spese di gestione: sono risorse queste che vengono tolte dalla disponibilità dell’amministrazione camerale e dunque sottratte al sistema delle imprese locali. Questo è il nostro sistema camerale: prima di metterci le mani, che almeno lo si conosca e se ne capiscano le funzioni. Anche Obiettivo Impresa entra nei programmi di innovazione della Camera perugina: dal prossimo numero saremo on line con la testata ObiettivoImpresaweb.it.