Industria culturale, leva del turismo in Umbria
A cura di Federico Fioravanti
Parliamo di un argomento importante: la cultura. La cultura non è un lusso, è una necessità. Anzi, è e dovrebbe essere, sempre di più, il pane e anche il companatico della nostra vita quotidiana. Può anche diventare una importante leva per lo sviluppo economico dell'Umbria. Già ora, nelle economie più avanzate, l'industria culturale e l'industria della creatività sono i due motori di quella che chiamiamo “società della conoscenza”. Molti gli esempi virtuosi, da una parte all'altra del pianeta. Da Londra a Parigi, da New York a Barcellona. Ma anche a Torino, a Lione o a Bilbao.
Se consideriamo l’Umbria come una regione-città, ci accorgiamo che dopo Roma, Firenze e Venezia, forse, è il luogo d’Italia con la più alta concentrazione di bellezze e di opere d’arte. Naturalmente, tutto il nostro Paese ne è ricco. Ma per riflettere sulle potenzialità della nostra regione, è sufficiente citare un numero, quello dei musei: sono 150, tra pubblici e privati, in un territorio che ospita solo 900mila abitanti. Un patrimonio. Ma ancora poco conosciuto. E forse non pienamente valorizzato.
L’Umbria, da anni è terra di eventi, di festival e di grandi feste popolari. Cultura e turismo sono già ossigeno puro per la nostra economia.
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