Giornata dell'economia 2016

EXPORT, UNA LEVA PER LA RIPRESA

Un apporto sostanziale alla ripresa economica proviene dalla domanda estera e i dati sul commercio estero provinciale danno un segnale incoraggiante. Nel 2015 l’attività di esportazione in provincia di Perugia ha conosciuto una crescita in termini tendenziali. Il dato provvisorio 2015 delle esportazioni è pari a circa 2,6 miliardi di euro: +3,8% la variazione percentuale rispetto all’anno precedente, in accelerazione rispetto al +0,4% dello scorso anno. La variazione provinciale risulta di poco inferiore a quella delle ripartizioni territoriali di riferimento: sia al valore nazionale (+4%) sia a quello del Centro (+4,4%). I dati provvisori  delle importazioni evidenziano un valore per il 2015 pari a 1,4 miliardi, a fronte di un importo di 1,3 miliardi di euro nel 2014, con una crescita del 5,8%.

Valore delle importazioni ed esportazioni 2015 e variazione percentuale

 

La propensione all’export della provincia, misurata dalla quota di export sul valore aggiunto totale, nel 2015, pari al 17,2%, è in crescita rispetto al 16,7% del 2014, ma risulta ancora inferiore al valore del Centro (21,4%) e, soprattutto, alla media nazionale, che, attestandosi al 28,2%, risulta superiore di undici punti percentuali rispetto alla quota provinciale. Il grado di apertura dei mercati, nella provincia di Perugia passa da 25,8 del 2014 a 26,7 del 2015, ma risulta inferiore sia al valore nazionale, pari a 53,3, sia a quello delle regioni del Centro, pari a 40,2. Esistono, quindi, ancora ampi margini di miglioramento della propensione all’export e del livello d’internazionalizzazione delle imprese,  processi dei quali potrà avvantaggiarsi tutta l’economia provinciale.

Propensione all'export

Grado di apertura sui mercati esteri

Il settore metalmeccanico ed elettronico rappresenta il 40% delle esportazioni, con un peso inferiore al dato nazionale (48%).  All’opposto il sistema moda, che rappresenta il 21% delle esportazioni provinciali, risulta superiore rispetto alla quota nazionale, pari al 12%, e in linea con quello del Centro (20%). Il 15% delle esportazioni riguarda il settore alimentare, a cui si aggiunge il 5% dell’agricoltura; la quota provinciale risulta nettamente superiore al dato nazionale (7% e 2%) e a quello del Centro (5% e 1%).

La graduatoria delle prime 10 merci esportate dalla provincia è la seguente:

  1. altre macchine di impiego generale,
  2. articoli di abbigliamento escluso pellicceria,
  3. oli e grassi vegetali e animali,
  4. altri prodotti alimentari,
  5. articoli di maglieria,
  6. prodotti di colture agricole non permanenti,
  7. altre macchine per impieghi speciali,
  8. medicinali e preparati farmaceutici,
  9. macchine per agricoltura e silvicoltura,
  10. macchine d’impiego generale.

Questi 10 prodotti rappresentano il 56% delle esportazioni provinciali.

Per quanto riguarda l’analisi per paesi di destinazione, il principale mercato di riferimento delle imprese perugine è l’Europa, dove sono presenti stili di vita e modelli di consumo simili a quelli italiani, per effetto della maggiore vicinanza fisica e culturale, dei rapporti costruiti negli anni, dell’eliminazione delle barriere doganali con molti Paesi e della propensione delle imprese provinciali a posizionare i propri prodotti nelle fasce alte di mercato. Il 47% delle esportazioni è destinato ai paesi dell’Unione Europea a 15, il loro peso risulta superiore alla quota nazionale; il 14,2% è rappresentato all’America Settentrionale, percentuale, con valore superiore rispetto al valore nazionale (9,6%).

Nella graduatoria dei paesi di destinazione per valore delle esportazioni troviamo:

  1. Stati Uniti,
  2. Germania,
  3. Francia,
  4. Regno Unito
  5. Belgio,
  6. Spagna,
  7. Svizzera,
  8. Olanda,
  9. Romania 
  10. Cina. 

I primi 10 paesi coprono il 63% delle esportazioni perugine.

Il 32% delle importazioni riguarda i prodotti alimentare, a cui si aggiunge l’8% di quelli agricoli; la quota provinciale risulta nettamente superiore al dato nazionale (8% e 4%) e a quello del Centro (9% e 2%). All’opposto i prodotti metalmeccanici ed elettronici rappresentano il 27% delle importazioni, con un peso inferiore al dato nazionale (39%). Seguono i prodotti chimici che rappresentano l’11,9% delle importazioni provinciali, inferiori rispetto alla quota nazionale, pari al 20%, e ancora di più rispetto al Centro (31%). Il sistema moda, invece a livello provinciale ricopre l’11,8% elle importazioni, mentre a livello nazionale e del Centro Italia rappresenta circa l’8%. Nella graduatoria delle prime 10 merci importate troviamo: 1) oli e grassi vegetali e animali, 2) altre macchine per impieghi speciali, 3) articoli di abbigliamento escluso pellicceria, 4) altri prodotti alimentari, 5) calzature, 6) articoli in materie plastiche, 7) prodotti di colture agricole non permanenti,8) prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie 9) prodotti della siderurgia 10) prodotti delle industrie lattiero-casearie. Questi 10 prodotti rappresentano quasi il 53% delle importazioni provinciali.

Per quanto riguarda l’analisi per paesi di provenienza, il principale mercato di riferimento delle imprese perugine è l’Europa. Il 61% delle importazioni proviene dai paesi dell’Unione Europea a 15, il loro peso risulta superiore alla quota nazionale, che si attesta al 49%. Il 10% è rappresentato dagli altri paesi dell’Asia (esclusi il Vicino e Medio Oriente), valore inferiore rispetto al valore nazionale (12%).

Nella graduatoria dei paesi di provenienza per valore delle importazioni troviamo rispettivamente: 

  1. Germania,
  2. Spagna, 
  3. Francia,
  4. Olanda,
  5. Cina,
  6. Grecia,
  7. Stati Uniti,
  8. Romania,
  9. Tunisia
  10. Belgio.

I primi 10 paesi coprono il 71% delle importazioni perugine.