28 agosto 2014
Federalberghi: giù le tasse locali e no all'imposta di soggiorno
di La Redazione
All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco Andrea Romizi, gli assessori al commercio e mobilità Cristiana Casaioli, alla cultura e al turismo Maria Teresa Severini, Andrea Barberi, vicepresidente di Federalberghi – Confcommercio provinciale e portavoce per gli imprenditori perugini del settore, Katia Mugnani, consigliere Federalberghi della provincia di Perugia, Rolando Fioriti, direttore Federalberghi e Enrico Valentini, segretario della organizzazione.
L’incontro era stato chiesto da Federalberghi proprio per mettere sul tappeto tutte le questioni avvertite come prioritarie dagli imprenditori del settore ricettivo, prime fra tutte quelle del fisco locale e dell’imposta di soggiorno - istituita a Perugia dal 2013, unico tra i Comuni umbri insieme a Orvieto - ma anche per offrire il proprio contributo di idee ed esperienza nella definizione delle iniziative e dei progetti che dovranno fare crescere l’offerta culturale e turistica del capoluogo.
Al sindaco Romizi, che si era impegnato per la sua abolizione in campagna elettorale, Federalberghi ha ribadito il NO della organizzazione nei confronti dell’imposta di soggiorno, un “balzello” che, come prevedibile, ha già prodotto effetti negativi sul movimento turistico verso Perugia e l’Umbria, soprattutto per quanto riguarda i gruppi organizzati (che notoriamente “viaggiano” a prezzi molto più bassi rispetto agli individuali) e vengono gestiti da T.O. o Agenzie di Viaggio. Questi hanno spesso optato per eliminare l’Umbria e Perugia dai loro itinerari o hanno deciso di dirottare il loro traffico nei Comuni limitrofi a Perugia pur di non dover pagare l’imposta di soggiorno.
Federalberghi ha chiesto, in ogni caso, di sapere al più presto quale sarà il destino dell’imposta di soggiorno per il 2015, perché le imprese hanno bisogno di impostare, da subito, le loro attività e le campagne di comunicazione.
La delegazione Federalberghi ha richiamato l’attenzione della nuova Giunta anche sulle aliquote Imu – che il Comune applica nella misura massima per le strutture ricettive (ci sono alberghi che a Perugia pagano fino a 120mila euro l’anno!) che utilizzano l’immobile esclusivamente per fini strumentali all’attività di impresa – su Tari e Tasi.
Federalberghi ha chiesto che siano riviste le aliquote Imu tenendo conto del carattere strumentale dei beni immobili gestiti dagli albergatori e, per quanto riguarda Tari e Tasi, alcuni correttivi: che nel regolamento comunale sia inserita la suddivisione dei locali adibiti a aree comuni delle strutture ricettive con aliquote che variano in base all’effettiva “produzione” di rifiuti e che per quanto riguarda le camere, possano essere utilizzati i coefficienti delle civili abitazioni e/o venga preso in considerazione il tasso di occupazione. Non è possibile essere tassati considerando un tasso di occupazione del 100% quando le medie regionali per il 2013 si attestavano al 30,4%.
Il sindaco Romizi, pur non volendo prendere impegni immediati e specifici vista la situazione del bilancio comunale non ancora pienamente definita, ha prestato molta attenzione alle richieste degli imprenditori. Così come gli assessori Casaioli e Severini, che si sono detti immediatamente disponibili ad affrontare i temi di specifica competenza.