DALL'EUROPA
30 giugno 2011
Trovare finanziamenti per le infrastrutture
di Lorenzo Robustelli
Trovare più soldi privati per finanziare le infrastrutture usando con maggiore efficienza le risorse dell’Unione europea e, in particolare, l’esperienza della Banca Europea per gli Investimenti (Bei). A questo progetto ambizioso l’Ue lavora da qualche tempo, e con prudenza sta facendo qualche passo avanti. Il progetto si chiama “Europe 2020 Project Bond Initiative”, e punta a lanciare sul mercato dei titoli di debito finalizzati specificamente al finanziamento della realizzazione di infrastrutture. Questa iniziativa ha un doppio obiettivo – ha spiegato il Commissario agli Affari Monetari Olli Rehn -. Da una parte vuole sostenere lo sforzo economico in alcuni dei progetti prioritari europei ritenuti cruciali per la crescita. In secondo luogo vorremmo rivitalizzare il mercato dei project bond, che è stato completamente prosciugato dall’esplosione della crisi economica”. Obiettivo centrale è trovare i soldi per finanziare quelle infrastrutture, in particolare nel settore dei trasporti, che si ritengono indispensabili in un’Europa che deve assolutamente rilanciare la sua economia e occupare tutto lo spazio che può nel mercato globale, per non restare schiacciata tra Brasile, Russia, India e Cina, i “Bric”, da un lato e gli Usa dall’altro. “Un ritorno al finanziamento delle infrastrutture è chiaramente all’ordine del giorno in tutto il Mondo”, ammette Rehn, “gli investitori internazionali cercano le migliori fonti di guadagno e noi dobbiamo entrare nel loro radar”. Philippe Maystadt, presidente della Bei sottolinea con insistenza che che questi Project Bonds “saranno debito privato, non hanno nulla a che fare con l’idea di Eurobonds. Sarebbero emessi da società specializzate, non dalla Bei o dalla Commissione”. L’obiettivo è dunque quello di andare oltre il tradizionale finanziamento da parte delle banche , per allargare la base degli investitori attraverso l’offerta di titoli “garantiti” dall’Ue per trovare quelle enormi somme che servono per i progetti più a lunga scadenza che gli Stati non sono più in grado di trovare da soli.