VISIONI D'IMPRESA
L'Umbria a Expo 2015: LUNGAROTTI
di Lorenzo Grighi
Molto più di un’azienda: un brand, un simbolo, un’eccellenza che ha portato Torgiano e l’Umbria nel mondo. Una storia di successo, partita più di cinquanta anni fa per iniziativa di Giorgio Lungarotti. La grande intuizione del fondatore, in un’epoca in cui la produzione di vino di alta qualità era ancora agli albori, fu quella di riconvertire l’azienda di famiglia, sino ad allora dedita alla coltivazione promiscua, in azienda esclusivamente vitivinicola.
Oggi, a mezzo secolo di distanza, il gruppo Lungarotti ha circa 250 di vigneto (230 a Torgiano, il restante a Montefalco), esporta in tutto il mondo, produce alcuni tra i vini più riconosciuti in campo internazionale, su tutti il Rubesco. Ma non solo: l’attività negli anni si è estesa, uscendo dalla cantina per sconfinare in altri campi, dal turismo alla cultura. Un resort 5 stelle, Le Tre Vaselle, e un agriturismo, il Poggio alle vigne, sono solo alcuni degli esempi che testimoniano quanto il nome Lungarotti sia ormai una garanzia anche nel settore del turismo.
Nulla è stato lasciato al caso, neppure, come si diceva, in ambito culturale. Nel 1974, sempre a Torgiano, è stato aperto il museo del vino, cui ha fatto seguito, in anni più recenti, anche quello dell’olivo e dell’olio. Per volontà di Giorgio e di sua moglie Maria Grazia, nel 1987 è stata costituita la Fondazione Lungarotti, che ancora oggi punta a favorire lo studio, la conoscenza e la promozione del patrimonio di saperi, arti e cultura della millenaria civiltà del vino e dell’olio. In occasione di Expo la Fondazione ha prestato 27 pezzi della propria collezione al padiglione del vino – Taste of Italy.
Dalla morte del fondatore, l’azienda di famiglia è tutta al femminile. Chiara, figlia di Giorgio, è amministratore unico dell’intero gruppo, sua sorella Teresa si occupa della comunicazione, mentre Maria Grazia è a capo della fondazione e delle attività culturali.
Video intervista a cura di Lorenzo Grighi
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